L’epidemiologo Lopalco: “Il Coronavirus è un patogeno che non conosciamo, è giusto fare prevenzione”

Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università di Pisa
di MARIA PIA PETRAROLI

URBINO – Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e professore di igiene all’università di Pisa, è uno dei massimi esperti sul Coronavirus e su tutti i problemi legati alla sua diffusione.

Il Covid-19, meglio noto come Coronavirus, che virus è?

“Si tratta di un virus respiratorio. Studiando gli episodi che si sono verificati finora, sappiamo che nell’80, 85 per cento dei casi il patogeno provoca la cosiddetta sindrome simil-influenzale (febbre, tosse, mal di testa, ndr), nell’altro 15 per cento la situazione può farsi seria, fino ad acquisire forme più gravi di polmonite che richiedono il ricovero in terapia intensiva”.

Chi è più a rischio?

“L’infezione può colpire chiunque, ma i dati che abbiamo a disposizione ci dicono che diventa più grave man mano che aumenta l’età del paziente, o se si hanno patologie pregresse. Infatti i casi mortali registrati fino a oggi in Italia sono tutti di soggetti anziani o con altre patologie”.

Cosa possiamo fare noi, individualmente, per evitare il contagio?

“Dobbiamo seguire le dieci regole di igiene generale diffuse dal ministero della Salute, come lavarsi spesso le mani e coprirsi naso e bocca se si starnutisce o tossisce”.

Dopo l’aumento dei casi di contagio in Italia, sono andate a ruba le mascherine

“Le mascherine chirurgiche, cioè quelle di tela che si trovano facilmente in farmacia, servono solo se si avvertono dei sintomi respiratori e si vuole proteggere chi ci sta intorno. La mascherina serve a non contagiare, non a evitare il contagio”.

Quali sono le differenze tra Coronavirus e influenza stagionale?

“L’influenza è causata da un virus che conosciamo e con cui abbiamo a che fare di stagione in stagione.

Il Coronavirus invece è del tutto nuovo, quindi la popolazione è scoperta. Anche se nella maggior parte dei casi si contrae una malattia lieve, sono comunque giustificate le misure che si stanno prendendo. Se lo lasciamo libero di circolare, questo patogeno è in grado di infettare tutti quelli che incontra”.

Quindi anche se il livello di mortalità è basso, è giusto prevenire perché è la prima volta che il Coronavirus attacca l’uomo?

“Esattamente. Il virus è possibilmente pandemico, può facilmente circolare e diffondersi in tutti i continenti. Nessuno nel mondo oggi ha gli anticorpi specifici contro questo patogeno”.

Che differenze ci sono con la Sars?

“La Sars era più aggressiva, ma poco contagiosa. In questo caso avviene il contrario. Il Coronavirus è contagioso anche se la malattia che si contrae è lieve o se addirittura non si hanno neanche i sintomi”.

Quanto tempo ci vorrà per un vaccino?

“Servono investimenti grossi per svilupparlo, testarlo e produrlo su larga scala. Qualche prototipo è già pronto e alcuni sono nelle primissime fasi di sperimentazione. Credo ci vorrà meno di un anno”.

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