La crisi dei ristoratori marchigiani. Minardi: “Rinvieremo tasse regionali”

di FEDERICO SOZIO

URBINO – Osti, pizzaioli, baristi, pasticceri e i ristoratori fanesi che in queste settimane hanno riunito tutti i colleghi del territorio sotto la bandiera di “Ristoritalia” chiedono al governo “forme di sostegno economiche”, a cominciare da un contributo pari al 35% dei fatturati mensili aziendali, direttamente al sottosegretario al ministero allo Sviluppo economico del Governo Alessia Morani.

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Con un comunicato stampa, il gruppo #Ristoritalia fa sapere che la richiesta è stata fatta dai referenti dei ristoratori della provincia di Pesaro e Urbino, affinché la deputata marchigiana possa far “integrare le misure già adottate nel decreto “Salva Italia” in vista delle modifiche da inserire nel Documento di economia e finanza in uscita ad aprile”.

“Tale richiesta trae fondamento proprio dagli studi di settore della nostra categoria – sottolineano gli imprenditori locali – che dividono i ricavi totali in: 30% spese per personale; 35% spese di materie prime e il restante 35% dei ricavi per costi generali (manutenzione, tasse, servizi, utenze, ecc.) e utili aziendali”.

“La prossima settimana faremo un Consiglio regionale in cui rinvieremo tutte le tasse regionali al 31 luglio con possibilità di prorogarle oltre” ha detto il vice presidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi secondo quanto riportato all’interno del comunicato stampa.

Le misure chieste dai ristoratori

Le richieste avanzate in video conferenza dai ristoratori fanesi Giorgio Ricci (Cile’s Bistrot), Stefano Mirisola (Idea.le Food&More), Lucio Pompili (Symposium), Flavio Cerioni (Alla Lanterna) e Mario Di Remigio (Polo Pasta e Pizza) alla Morani e al vice presidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi sono le seguenti:

  • garantire il punto di pareggio alle aziende o sospendere immediatamente qualsiasi effetto prodotto da obbligazioni assunte contrattualmente, siano esse di natura pubblica o privata;
  • prestito garantito con Garanzia dello Stato e delle Federazioni del settore al 100%;
  • annullamento e riduzione delle imposte dovute nel 2020 e 2021 (sia acconti che saldi);
  • Sistemazione o risoluzione immediata dei crediti tributari (Iva, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale;
  • sospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le piccole e medie imprese;
  • sospensione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc);
  • estinzione graduale di un debito (pubblico o privato) o di un mutuo e bandi europei e regionali di futura pubblicazione più snelli.

“Nel giro di un mese ci troviamo in forte difficoltà – sottolinea al Ducato Giorgio Ricci, ristoratore portavoce del gruppo #Ristoritalia – e noi come gruppo di ristoratori e gestori di bar vogliamo far sentire il nostro grido di aiuto. Molti di noi non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena, molte famiglie con figli sono in una situazione di grande disagio”.

La risposta di Alessia Morani e Claudio Minardi

Il decreto aprile avrà una consistenza di almeno 25 miliardi, secondo Morani: “Presenteremo la riconferma delle misure adottate per i settori in crisi ma vogliamo sviluppare ulteriormente tutto ciò che riguarda la liquidità delle imprese attraverso maggiori garanzie pubbliche e la sburocratizzazione totale di tutte le procedure. E vogliamo velocizzare al massimo le casse integrazioni per i loro dipendenti” si legge nel comunicato.

“Le Marche hanno avuto già dallo Stato 66 milioni per la cassa integrazione in deroga –  sono le parole di Minardi riportate nel comunicato – i ristoratori fanno parte dell’identità del Sistema Paese, sono un valore aggiunto dell’Italia assieme alla sua cultura, l’arte, il paesaggio e quindi è un dovere sostenerli”.

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