Urbino: Protezione civile, Mechelli: “Presto nuovo coordinatore e vice”

di CECILIA ROSSI

URBINO – Il consigliere comunale Lino Mechelli, incaricato da quasi un anno per la Protezione civile di Urbino, ha riferito a Il Ducato che “entro due settimane ci dovrebbero essere delle novità riguardanti le elezioni dei nuovi capi”. Si è parlato di questo sabato scorso al convegno al collegio Raffaello, organizzato dal Comune, oltre alla riorganizzazione e aumento dei volontari all’interno del gruppo. Mancano infatti ancora i nomi di chi ricoprirà i ruoli di coordinatore e vicecoordinatore, dopo le dimissioni, a inizio luglio, di Paolo Giannotti e Roberto Tempesta.

Mechelli è uno dei fondatori del gruppo di Protezione, nato nel febbraio 2005. Dice che oggi è necessario “pensare al futuro ed evitare di arroccarsi su posizioni individuali”. Il suo intervento al convegno si è incentrato sulla situazione attuale e sui numeri: “Oggi siamo orgogliosi di poter contare su 36 volontari e altri in attesa del corso di formazione. Ci sono i presupposti per organizzare un buon lavoro. Negli ultimi mesi ci sono state alcune incomprensioni, che hanno rallentato le attività, ma tutto si può superare con la buona volontà, il rispetto delle regole e la leale cooperazione tra Amministrazione comunale, coordinatore e gruppo”.

Ospiti dell’evento anche forze dell’ordine, Vigili del fuoco e istituzioni comunali, provinciali e della Regione. Nei vari interventi, si è voluto porre l’accento sul tema della collaborazione. In particolare, il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, responsabile della Protezione civile, ha sottolineato come sia “indispensabile poter contare sul rispetto dei ruoli”, mentre l’assessore regionale Stefano Aguzzi ha tenuto a ribadire che “il rapporto tra il sindaco e il coordinatore è gerarchico, leale e collaborativo, con l’assenza di qualsiasi condizionamento politico o personale”.

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Cecilia Rossi
Nata e cresciuta nelle Marche, studio a Urbino, dove mi laureo in Comunicazione con una tesi sull'involuzione autoritaria in Ungheria. Ho vissuto per sei mesi a Bruxelles, dove non ho migliorato il mio francese, ma in compenso ho studiato un po' di economia. La maggior parte del tempo leggo libri, lavoro a maglia e mi perdo nei documentari.

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