Pesaro 2024 nel segno di Rossini e Raffaello. “Tutta la provincia sarà laboratorio”

Daniele Vimini, assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro - @ph--Lp-Nik-Rovan
di ENRICO MASCILLI MIGLIORINI

URBINO – Da Rossini a Raffaello, la vittoria di Pesaro e della sua provincia a Capitale della cultura italiana nel 2024 può rappresentare una scommessa di rilancio di tutto il territorio dopo la crisi del Covid e il nuovo colpo con la guerra. D’altra parte le caratteristiche del territorio della provincia – bellezze naturali e città d’arte – sembrano rispondere perfettamente alle motivazioni che sono valse a Pesaro l’incoronazione. Il ruolo di capitale della cultura rappresenta “la valorizzazione di un territorio già ricco – ha detto il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, dopo l’annuncio – in una visione che propone azioni concrete che favoriscono l’integrazione e lo sviluppo” e in un “giusto equilibro tra natura, cultura e tecnologia”.

L’ANNUNCIO – Pesaro Capitale della cultura italiana 2024 

Nella visione di Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro e assessore alla Bellezza del Comune, la sfida di Pesaro 2024 è proprio unire questi tre temi. “Il progetto simbolo per arte tecnologia e ambiente è la Sonosfera – dice al Ducato – cioè il racconto degli ecosistemi, quello africano o quello dell’Amazzonia per esempio: sono vere orchestre naturali”. Nel 2014 la Sonosfera ha ottenuto il brevetto internazionale ad opera del professor David Monacchi, docente del Conservatorio Rossini. Un progetto che si allarga all’idea-guida di tutte le iniziative: il filo diretto tra Rossini e Raffaello nella “Sonosfera Raffello”, inaugurata con il patrocinio di Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello. Lui, urbinate di nascita, ha accolto con entusiasmo questa vittoria, dicendo al Ducato che “Rossini e Raffaello sono l’unica ragione che fa del nostro essere provinciali dei cosmopoliti”.

Vimini, al telefono, continua a spiegare la sua visione di Capitale della cultura, perché non sia solo “un bel fuoco d’artificio e poi basta”, dice. “Pesaro 2024 sarà anche l’occasione perché la provincia tutta diventi un laboratorio permanente di nuove attività”, continua. Su quest’asse si sta muovendo l’organizzazione di un anno di eventi. L’idea portante è far passare il testimone, di settimana in settimana, ai cinquanta Comuni della provincia. Per questo 3,5 milioni di euro dei sei messi nel progetto sono stati stanziati proprio per condividere il titolo con tutte le realtà locali con manifestazioni che esaltino le realtà (artistiche, artigiane, innovative) dei singoli comuni. Vimini tiene a specificare che il progetto sarà davvero a lungo termine, non nascerà e morirà in un anno: “Tre milioni e mezzo dei sei totali sono per i contenuti, 800 mila euro verranno stanziati per la comunicazione, cioè media e promozione del territorio con cartelli e mappe digitali. Faremo molta attenzione a quello che i comuni vogliono portare avanti, 50 comuni e 52 settimane, per una settimana condividendo il titolo con tutti i paesi”.

Per rendere questa idea pratica, si vuole far emergerne produzioni locali. L’assessore racconta che negli scorsi mesi già sono arrivate delle proposte al Comitato promotore: “Come ‘Blu: il colore della cuccagna (febbraio-ottobre 2024)’, che punta a riassestare le macine da guado usate nel Rinascimento per creare il colore blu, usato anche da Piero della Francesca. E poi ‘Vite sui muri (maggio-settembre 2024)’ dove i segni lasciati nei secoli sulle colonne Palazzo Ducale di Urbino si uniscono a quelli dei moderni writers di graffiti di Pesaro. E, in ultimo ‘Fuori pista: slow tourism (aprile-ottobre 2024)’, un’esperienza di turismo slow nei borghi del Catria, Montefeltro e Alta valle del Metauro, alla scoperta di tesori celati nelle pievi oggi immerse in quartieri dormitorio, nell’ottica di un turismo sociale e sostenibile che permetta anche alle comunità locali di prendere voce.”

Verso Pesaro-Urbino 2033

Da un capo all’altro, il filo di tutto l’anno della cultura lega Pesaro a Urbino. Non a caso la settimana finale del 2024 festeggerà Pesaro capitale, ma lo farà a Urbino. “È il lancio ideale per Pesaro-Urbino capitale europea della cultura 2033. Ma Urbino è molto presente in Pesaro 2024. Nel video di presentazione di “Pesaro 2024” si vede il cavallo bianco affrescato nell’oratorio di San Giovanni a Urbino, prendere vita per congiungere la costa con l’entroterra”. per l’assessore Vimini questa è una delle immagini di questa scommessa.

“E poi c’è il rapporto con Jonathan Pierini, direttore dell’Isia, che mi ha chiamato subito dopo l’annuncio. L’Isia, infatti, ha partecipato alla realizzazione del dossier che ha portato alla vittoria di Pesaro, in particolare ha curato il bando del logo ha gestito i workshop sulla Comunicazione sostenibile tra territorio e comunità locale a Palazzo Bramanti di Pesaro. Viene dal laboratorio creativo dell’Isia anche il logotipo di Pesaro-Urbino Capitale europea della cultura 2033, presentato appunto nel 2019 a Matera”, chiude Vimini.

About the Author

Enrico Mascilli Migliorini
Irpino innamorato del mare parlo solo e volentieri di musica. Nasco nel 1994 e mi laureo in Storia con una tesi sulla censura e il primo catalogo dei libri proibiti nella triennale a Firenze. Nella tesi di laurea magistrale a Bologna studio il popolo rom, detto zingaro, diventato parte integrante della mia vita soprattutto grazie al progetto CNR-UE Municipality 4 Roma.

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