Urbino, parcheggi più cari. Hotel Italia e Raffaello: “Manca dialogo col Comune”

I cartelli con il nuovo tariffario al parcheggio di Borgo Mercatale
di CECILIA ROSSI

URBINO – Parcheggiare a Borgo Mercatale ora costa di più: si passa da 1,20 euro a 1,50 all’ora, mentre il giornaliero aumenta di 2 euro, arrivando a 12. Il nuovo tariffario si allinea a quello di altri stalli presenti in città, come al vecchio Mulino di via Matteotti o a porta Volponi in via Laurana. Alla modifica dei prezzi non ha fatto però seguito alcuna comunicazione agli albergatori del centro storico, alcuni dei quali si sono ritrovati, nella settimana di Pasqua, a dover gestire la rabbia dei turisti che si sono visti cambiare i prezzi del parcheggio senza preavviso.

Mancato avviso

La Giunta comunale aveva approvato una delibera, su proposta del Consiglio di amministrazione dell’azienda che gestisce i parcheggi, Urbino Servizi. Questa delibera prevedeva i ritocchi alle tariffe, senza però specificare la data di inizio. “Ci aspettavamo che i prezzi sarebbero cambiati, anche solo per una questione di aumento generalizzato dei costi, ma sicuramente non così”, spiega al Ducato Maddalena Montebovi, titolare dell’albergo Italia in corso Giuseppe Garibaldi. “Non abbiamo ricevuto nessun avviso, né dal Comune né dall’azienda e per di più l’aumento è partito di venerdì santo, quando sono arrivati tutti i turisti in vacanza per Pasqua”.

A sottolineare la mancata comunicazione da parte del Comune sono anche i partiti d’opposizione Viva Urbino e Partito Democratico, che in una lettera congiunta scrivono: “Nella seduta del Consiglio del 20 dicembre 2021 è stato illustrato il piano di sviluppo di Urbino Servizi, rispetto al quale abbiamo evidenziato proprio la previsione dell’incremento di introiti derivanti dai parcheggi che, nelle poche note di accompagnamento, venivano giustificati con l’implementazione dei parcheggi a raso, l’adozione di un sistema di parcometri più efficiente e ai maggiori flussi derivanti dalle manifestazioni e iniziative dell’amministrazione. Nessun accenno ad aumenti di tariffe, dunque”.

Noi albergatori, primi ambasciatori della città

Dalla porta a vetri che collega l’albergo al corso entrano due ospiti. Montebovi ricorda subito il numero della loro stanza, li saluta e si alza con una cartina della città già fra le mani. La dispiega sul tavolo e anticipa la domanda del turista: “Lei ha parcheggiato a Borgo Mercatale vero? Per passare qui davanti e prendere le valigie deve fare questa via”. E traccia sulla carta il percorso che risale via Matteotti e arriva fino a piazza della Repubblica. “Tutto chiaro?”, chiede al turista, che ripete ad alta voce con lei il percorso una seconda volta.

Montebovi gestisce il suo hotel da più di vent’anni e dice che la situazione non è mai cambiata: “Urbino è una realtà composta da pochi imprenditori in centro storico, dovrebbe essere facile parlarsi e comunicare le novità. Ed è vitale che questo avvenga perché noi albergatori siamo i primi ambasciatori della città per chi viene da fuori. Non ci occupiamo solo dell’accoglienza nelle nostre strutture, infatti, ma siamo gli intermediari tra i visitatori e i servizi che offre la città”, spiega seduta di fronte al tavolo di legno della reception.

Ingresso dell’Albergo Italia su corso Garibaldi

“La maggior parte dei turisti che soggiornano qua vengono in macchina. Al momento della prenotazione, io consiglio di lasciarla nei parcheggi sotterranei di Borgo Mercatale, per vicinanza con l’hotel. Quindi quando la settimana scorsa i miei clienti si sono visti addebitare un costo del parcheggio diverso da quello esposto – sia sul parchimetro che sul sito di Urbino Servizi – si sono lamentati con me. Sono stati giorni spiacevoli, perché loro non riuscivano a credere che io non ne sapessi nulla e si sentivano presi in giro”.

Si unisce alle voci di protesta anche Giulio Lonzi, proprietario dell’hotel Raffaello, in via Santa Margherita: “Per colpa dello scarso dialogo che ha con noi il Comune alla fine a rimetterci non siamo stati solo noi albergatori, ma anche i turisti e soprattutto l’immagine del territorio”. La clientela di Lonzi si divide tra chi parcheggia a Borgo Mercatale e chi parcheggia a Santa Lucia, dove per un’ora di sosta la tariffa è già fissata a 1,50 euro. “Se continuiamo ad aumentare i prezzi dei parcheggi il segnale che diamo è che Urbino sia sempre meno alla portata del cittadino comune”. 

L’accordo con il Comune

La situazione si è risolta la settimana successiva. Montebovi e Lonzi hanno prima parlato con Confcommercio e poi con il sindaco Maurizio Gambini, con il quale hanno concordato che gli aumenti di tariffa sarebbero rimasti, ma che dal secondo giorno di sosta si sarebbe dimezzato il prezzo: se il primo giorno si paga 12 euro, dal secondo in poi solamente 6.

“Si è sempre fatto così in realtà”, spiega Montebovi, “cioè far pagare solo la metà i giorni seguenti al primo. Ma da venerdì santo fino al venerdì dopo questo non è avvenuto e i turisti hanno pagato a prezzo pieno tutti i giorni senza nessuno sconto. Mossa sbagliatissima, perché così si è incentivato il turismo ‘mordi e fuggi’ che noi vogliamo ostacolare”.

Risparmiati dalle polemiche

Nel centro storico si trovano altre tre strutture ricettive, ma nessuna di queste ha avuto problemi con le nuove tariffe perché i loro clienti non si sono avvalsi, in quei giorni, del parcheggio al Mercatale. Fabrizio Marcucci Pinoli gestisce l’albergo San Domenico in piazza Rinascimento e l’hotel Bonconte in via delle Mura, dove gli ospiti possono lasciare la macchina nel parcheggio interno: “Abbiamo avuto tanti ospiti nel periodo pasquale ma siamo riusciti a sistemare i nostri ospiti tranquillamente dentro i nostri spazi”. Nessun disagio anche per l’hotel San Giovanni in via Barocci, che fa sapere al Ducato che ospiterà per l’intera la stagione un gruppo di studenti americani “che non hanno macchine, quindi per noi non si è posto il problema fortunatamente”.

Torna il turismo, ma solo per pochi giorni

Tutti gli albergatori sono però d’accordo su una cosa: il flusso di visite in città sta tornando ai numeri che si registravano prima della pandemia. “Americani, tedeschi, inglesi: finalmente rivediamo i turisti internazionali che mancavano da tempo per le vie del centro. È una boccata di aria fresca”, dice Montebovi.

Lonzi invece si dice meno ottimista: “Durante i ponti Urbino si riempie sempre, è normale e ce lo aspettavamo. Quello che manca è il turista che rimane per più tempo, che si appoggia qui perché trova ospitalità e approfitta della vicinanza con paesi come Gubbio, San Leo, San Marino. Ma chi viene qui lo fa solo per pochi giorni e poi se ne va. È necessario aprirsi a iniziative culturali di respiro internazionale, le sagre di paese non bastano più”.

About the Author

Cecilia Rossi
Nata e cresciuta nelle Marche, studio a Urbino, dove mi laureo in Comunicazione con una tesi sull'involuzione autoritaria in Ungheria. Ho vissuto per sei mesi a Bruxelles, dove non ho migliorato il mio francese, ma in compenso ho studiato un po' di economia. La maggior parte del tempo leggo libri, lavoro a maglia e mi perdo nei documentari.

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