A un passo dai playoff. La Fermignanese chiude a testa alta il primo anno in Promozione

di GUGLIELMO MARIA VESPIGNANI

URBINO – Si potrebbe pensare che arrivare a pochi centimetri da un traguardo storico e inaspettato lasci sempre un po’ di amaro in bocca. Ma a giudicare dalle parole dei protagonisti, in questo caso prevalgono il sorriso e la motivazione di ripartire e fare ancora meglio. Il campionato di Promozione della Fermignanese si è chiuso sabato scorso al Comunale di Fermignano, con un pareggio contro la compagine anconetana Ilario Lorenzini che ha significato la definitiva esclusione dagli scontri diretti validi per il salto in Eccellenza, anche in virtù della vittoria della K Sport Montecchio, che avrebbe comunque escluso la Fermignanese dai playoff anche in caso di successo nell’ultima partita. Una stagione dalla quale però i biancoblu portano comunque a casa due risultati importanti: quarto attacco del campionato, con 52 gol, e il titolo di capocannoniere a bomber Filippo Pagliardini.

La stagione appena conclusa è stata la prima avventura completa in Promozione: la sospensione del campionato 2019/2020 dovuta alla pandemia aveva infatti permesso ai biancoblu di accedere alla categoria superiore, in quanto a marzo 2020 la Fermignanese era in testa alla classifica del Girone A di Prima Categoria Marche.

Una dura prova

Ed è proprio dall’aspetto dell’adattamento alla nuova categoria che parte il capitano della Fermignanese Francesco Cleri. Per lui la partita con la Ilario Lorenzini ha significato scendere in campo con la maglia biancoblu per la trecentesima volta. “Abituarsi al gioco del campionato di Promozione non è stato semplice. A parte pochi elementi, la maggior parte di noi ha sempre e solo giocato in categorie minori, perciò è stata una dura prova per tutti”.

Ma una volta metabolizzato il salto, per lunghi tratti del campionato la Fermignanese ha espresso un buonissimo calcio e si è battuta alla pari con tutti gli avversari. Per Cleri, il merito è del gruppo e della mentalità espressa sul campo: “Il mister ed altri elementi di esperienza, come Pagliardini, Braccioni e Bozzi, hanno contribuito a farci fare un bel salto a livello mentale in poco tempo, salto che poi si è tradotto anche e soprattutto in un miglioramento del gioco. La volontà di giocare sempre la palla è stato un punto di forza fondamentale”. Un pilastro, quello della costruzione dal basso, che ha permesso di acquisire una solida fiducia nei mezzi tecnici a tutta la squadra. “La partita in casa con l’Osimana (assoluta regina del campionato, chiuso a più di 10 punti dalla seconda e con la promozione diretta in Eccellenza a novembre ndr) è stata un vero spartiacque della stagione: nonostante la sconfitta per uno a zero abbiamo preso fiducia, e da lì in poi abbiamo fatto molti risultati utili consecutivi”.

Gli impegni e gli infortuni

Purtroppo però, chi sta in panchina ha avuto modo di scorgere meglio i problemi e i punti deboli: mister Marco Teodori non nasconde un po’ di rammarico per essere stati in zona playoff, principalmente al terzo posto, per gran parte della stagione, ed essere arrivati agli appuntamenti decisivi stanchi e debilitati: “L’obiettivo era alla portata, ma alcune situazioni oggettive ci hanno portato all’esclusione: siamo stati il quarto miglior attacco del campionato, è vero, ma anche la quart’ultima difesa, con 47 gol subiti”. Un dato, quest’ultimo, condizionato dalle prolungate assenze per infortunio dei due pilastri difensivi biancoblu, i fratelli Alex e Andrea Patarchi, che ha costretto Teodori a giocare per larghi tratti di campionato adattando giocatori di altri ruoli. Il mister fa proprio l’esempio di Cleri: “Il suo primo campionato di promozione lo ha giocato praticamente tutto da centrale difensivo, un ruolo che non è il suo. Per questo lo voglio ringraziare, perché si è messo a disposizione e ha fatto molto bene nonostante le inevitabili difficoltà”.

Non solo. I punti smarriti nel corso della stagione sono dovuti anche ai tanti impegni, di campionato e non solo. Teodori continua: “Considerando anche la semifinale di Coppa Italia Marche di Promozione, persa contro la Vigor Castelfidardo, e i recuperi delle partite invernali rinviate a causa del covid, ad aprile abbiamo giocato praticamente ogni tre giorni. Questo ci ha penalizzato e tolto qualche energia fisica e mentale, non essendo abituati a giocare così frequentemente, e perciò per parecchie settimane in primavera non siamo riusciti a vincere, perdendo punti decisivi”.

Uno dei gol della Fermignanese nel poker al Gabicce

Tanti elementi importanti

Ma anche per Teodori il bilancio della stagione è estremamente positivo, anche e soprattutto per quanto riguarda le individualità: “Pagliardini ha chiuso il campionato da primo marcatore, con 19 realizzazioni. Davanti a un risultato del genere non c’è molto da dire: carisma, tecnica di alto livello, è un giocatore unico in questa categoria che siamo molto contenti di avere con noi”. Il mister parla inoltre di Federico Bravi, giovane centrocampista classe 2001, di Michele Labate, ragazzo di Fermignano tornato dopo esperienze fuori, come elementi di peso della stagione.

Doverosa la menzione anche per il portiere Marco Ponzoni: “Quella con la Ilario Lorenzini è stata la sua ultima partita con la squadra, dice il mister, e lo devo ringraziare per questa stagione perché ci ha dato una bella mano” E chiude parlando del contributo del centrocampista Luca Braccioni: “Nelle sue 18 partite da titolare la nostra media punti è stata di 1,8, un rendimento da playoff. Nelle partite che non ha giocato o è entrato a partita in corso la media punti è stata di 1,2, da zona retrocessione”. Numeri che dicono molto sull’importanza del suo contributo. Teodori inoltre non dimentica l’apporto alla squadra dello staff tecnico: il vice allenatore Manuel Calli, il preparatore atletico Nicola Borini, l’allenatore dei portieri Andrea Bartolucci, l’osservatore e collaboratore tecnico Cristiano Morelli sono stati elementi che hanno dato una grossa mano alla squadra.

Fermignano, una comunità unica

Se c’è una cosa su cui allenatore e capitano sono perfettamente d’accordo è l’assoluta unicità del tifo fermignanese. “La nostra tifoseria Orgoglio Laniero è stata davvero speciale, soltanto a Filottrano e a Osimo abbiamo visto qualcosa di paragonabile. Ci danno tanta carica e supporto, ed è una cosa da apprezzare tantissimo, perché non è scontato che ci sia un seguito del genere per una squadra di Promozione”.

Teodori aggiunge: “Quello di Fermignano è qualcosa in più di un gruppo organizzato che canta alle partite. Sono ragazzi che tengono alla città, e a dimostrarlo è stata anche la loro partecipazione al momento di raduno per Fabio Ridolfi. I tifosi ci hanno accompagnato tutto l’anno, ci sono stati anche nei momenti difficili e ci fanno sentire calciatori e allenatori di altre categorie. È un motivo di grande orgoglio e onore”.

Continuare su questa strada

Quali dunque le aspettative per l’anno prossimo? Teodori è fiducioso: “Ci rivedremo presto con la società, ho già avuto modo di fare una chiacchierata e sembra ci siano dei buoni presupposti per la mia permanenza. L’obiettivo è confermare le prestazioni e fare meglio del settimo posto di quest’anno”. E Cleri conferma i tratti tracciati dal mister: “Dobbiamo continuare su questa strada, essere sempre competitivi e cercare di far bene anche l’anno prossimo”.

E con una risata serena, sporcata forse da un pizzico di amarezza, il capitano azzarda un pronostico per i playoff: “Vado con la Vigor Castelfidardo: nelle partite giocate contro di loro è stata la squadra che mi ha impressionato di più”.

About the Author

Guglielmo Maria Vespignani
Nato nel 1991 ad Ancona, sono cresciuto a Jesi e mi sono diplomato al Liceo Classico Vittorio Emanuele II. Laureato in Filosofia nel 2015 all'Università di Bologna, ho successivamente diviso la mia vita tra sport e impegno sociale.

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