Urbino, dal 2027 discariche piene ma nel Piano rifiuti nessuna soluzione. Nemmeno Riceci

di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Le due discariche della provincia di Pesaro e Urbino, quella di Monteschiantello (Fano) e Ca’ Asprete (Tavullia), possono accogliere rifiuti solo fino al 2027. Nessun’altra soluzione futura è indicata al momento nelle centinaia di pagine del Piano rifiuti approvato il 13 dicembre dai sindaci. Nemmeno quella di Riceci.

All’assemblea che si è tenuta nella sala Serpieri del collegio Raffaello di Urbino erano presenti 44 su 52 sindaci dell’Ata (l’Assemblea territoriale d’ambito) Ato 1 Pesaro e Urbino. Partito nel marzo 2017, l’iter è stato lungo e travagliato. A gennaio 2023 era stato respinto dalla Regione alla prima verifica di conformità. Ottenuto a settembre l’ok da Ancona, il Piano rifiuti è passato a maggioranza. Dei primi cittadini, 38 hanno espresso voto favorevole, 6 invece i contrari, nessun astenuto.

C’è spazio fino al 2027

Previsti un conferimento di quasi 36 mila tonnellate all’anno di rifiuti urbani per la discarica fanese. Mentre più di 86 mila tonnellate all’anno per quella di Tavullia. Sono le cifre previste dal piano che avrà valenza triennale, dal 2024 al 2026. Per i rifiuti speciali, invece, si parla rispettivamente di 18 mila e 43 mila tonnellate all’anno. L’attuale capacità residua dei due impianti è di 165 mila per Monteschiantello e 444 mila per Ca’ Asprete. Il calcolo è semplice: per entrambi l’esaurimento è previsto per il 2027 (a gennaio per Monteschiantello e a giugno per Ca’ Asprete).

“Il piano prevede il mantenimento fino alla chiusura naturale delle discariche di Ca’ Asprete e di Monteschiantello – spiega il presidente dell’Ata Giuseppe Paolini – e un accordo di solidarietà tra le varie province”. Dalla Regione era emersa la necessità di favorire la collaborazione e – come spiega Paolini – “abbiamo fatto un piano che prevede di costruire biodigestori. Occorre partire da quelli”.

Sulla discarica di Riceci nulla

Ma sul progetto della maxi discarica di Riceci nemmeno una parola nei documenti del Piano. Paolini conferma: “Non è previsto alcun sito per la discarica di Riceci anche perché non posso impedire a un’impresa privata di presentare un progetto in qualsiasi parte del territorio”. In questo caso si parla del comune di Petriano dove la parola – secondo Paolini – “spetta ai privati, per la parte pubblica se ne parlerà nel caso con i sindaci”. Anche il sindaco di Urbino Maurizio Gambini – intervistato ieri dal Ducato – è stato chiaro: “La discarica serve ma non a Riceci. Queste strutture servono, come anche i termovalorizzatori”. E nel frattempo per stasera si prepara una nuova manifestazione, davanti al Teatro Sanzio, contro la costruzione della discarica.

Le contestazioni

Linea dura e di opposizione quella del Comune di Montelabbate che ha espresso voto contrario assieme a Cartoceto, Fano, Fratte Rosa, Petriano e Terre Roveresche. “Sappiamo che entro il 2026 la provincia di Pesaro e Urbino avrà da riempire le due discariche rimaste – dice l’assessore all’Ambiente di Montelabbate Pierluigi Ferraro – ma fra due anni dove portiamo i nostri rifiuti urbani? Sullo sfondo abbiamo un potenziale inceneritore che la Regione ha in mente di fare e una maxi discarica a Riceci che domani potrebbe diventare la discarica provinciale”.

Il presidente Paolini spiega come già da subito l’impegno della Provincia sarà quello di “trovare un accordo con i sindaci dei Comuni dove si trovano le discariche presenti sul territorio. Bisogna trovare altri siti dove aprire nuove discariche”.

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