Radio Urca tornerà on air: a gennaio riapre dopo 4 anni. E cerca giovani per la sua squadra

Andrea De Luna, Gloria Vinciguerra e Fabio De Luna, alcuni dei ragazzi di Radio Urca, la radio dell'università di Urbino
di MARTINA TOMAT

URBINO – Un’ora intensa e frenetica per scrivere, tutto d’un fiato, quattro progetti per un bando per le attività autogestite. E per speakerare di fiato ce ne vuole parecchio. Urca (Urbino radio Campus) riprende vita così, in una mezzanotte di fine novembre, dalla penna di Andrea e Fabio De Luna. Dopo quasi quattro anni da quel 24 febbraio 2020 quando era stata costretta a chiudere i battenti a causa del Covid e i suoi strascichi. In serbo, da quando a fine gennaio dovrebbe tornare on air, la web radio universitaria, con sede nel collegio Tridente, ha un sacco di idee, compresa quella di portare il cantautore Calcutta a Urbino. Sono già in tanti ma le porte sono aperte.

On air da fine gennaio

All’Uniurb Radio Urca è un pezzo di storia che torna: “Quando parliamo della riapertura brillano gli occhi a tutti, sia agli studenti sia agli adulti che ci riempiono di aneddoti e spunti. Ci vorrebbero già nei bar come colonna sonora o dal vivo. È uno strumento potente, una bella opportunità anche per avvicinare Università e servizi agli studenti. Nata nel 2007 è stata una delle prime radio universitarie d’Italia, importantissima per Urbino”.

A spiegarlo, entusiasta è il presidente Andrea De Luna, 26 anni e studente d’informatica, che da giugno si è mosso con la burocrazia per rimettere in piedi la radio: “Abbiamo già l’accordo con l’Erdis da metà gennaio per lo spazio mentre con l’Università mancano dei passaggi da sbloccare per via della strumentazione obsoleta. Ma contiamo di essere operativi con le registrazioni per fine gennaio. La radio è dell’università ed è una testata giornalistica a tutti gli effetti mentre Urca è l’associazione che la gestisce”, specifica. Mentre parla, in preda alla felicità, mostra lo studio radio che, nonostante un po’ di disordine dovuto agli anni di letargo, ha mantenuto incontaminato il suo fascino:  “All’apertura voluta dal prof Alessandro Bogliolo, presente anche ora, qui c’erano 50 ragazzi, facevano tutti giornalismo. In rete c’è un video stupendo”.

Già 30 ragazzi, programmazione h 24

Per il momento i ragazzi ai blocchi di partenza sono già 30, delle facoltà più disparate e anche esterni all’università: “Abbiamo già fatto quattro riunioni. Ma vogliamo crescere. La fascia età al momento è dal 2001/2 al 1995, con il nostro ‘station manager’ Francesco Ambrogiani, classe 1985 e a Urca dal 2016, che ci fa da guida regalandoci la sua esperienza. Daremo anche tanto spazio alla musica e agli artisti emergenti. La programmazione sarà spalmata su 24 ore”. Con Andrea c’è il fratello Fabio, 21 anni che frequenta la triennale di comunicazione media e pubblicità e suona il basso e la chitarra.

Informazione strutturata e valorizzazione spazi

A dire il vero è stato lui a lanciare per primo l’idea di una radio nel 2021 “Ma non conoscevo questo spazio. Poi ne ho parlato con mio fratello ed eccoci qua. Io di solito propongo e lui trova la strada per fare le cose – sorride – sono contento, mi sono confrontato con altri studenti, serve un’informazione strutturata. Quella sui cellulari è carente e dispersiva. E poi vogliamo valorizzare tutti quegli spazi di Urbino poco o per nulla conosciuti: per esempio la libreria del collegio dell’Aquilone, uno spazio meraviglioso in cui si possono prendere in prestito giochi da tavolo e anche film. Ma in pochissimi lo conoscono”.

Far conoscere i servizi

“Io, per esempio, non sapevo nulla nemmeno dello spazio della radio –
aggiunge Gloria Vinciguerra, 22 anni, studentessa di filosofia – pur frequentando la mensa da 3 anni. Da matricola poi ero persa. In molti non fanno richiesta della borsa di studio perché non sanno come si fa. Vogliamo fare da tramite con l’università. La cosa più importante è che gli studenti abbiano informazioni, che votino al consiglio studentesco”. Ma non solo: “Vogliamo dare voce agli gli studenti che fino a poco fa non ne avevano, anche causa Covid che ha creato alienazione. Chiunque può partecipare basta impegno e determinazione. Qui tutti faranno confidenza e dimestichezza con tutto, pur avendo poi delle specializzazioni.”

Ne parla pimpante e con tono trascinante. Vorrebbe fare una trasmissione sulla consapevolezza di se stessi: “La radio mette in contatto con le proprie emozioni” e uno (tra i progetti del bando) con la musica, intrecciata con la società e il suo impatto culturale proprio insieme ad Andrea e Fabio, che ha in serbo anche un format di interviste a persone comuni: “Per valorizzare quelle storie che ognuno porta dentro di sé. Si potrebbe chiamare Intimo”. Tra le idee che hanno permesso a Urca di vincere il bando, con 94 punti su 100 e una consistente somma di denaro che hanno spalancato le porte dell’apertura spicca _pubblica felicità_ un teatro itinerante per Urbino con focus proprio sul significato di felicità. Vorrebbero coinvolgere anche “grandi nomi”, come Calcutta e Massimo Varini, chitarrista, tra gli altri, anche di Vasco Rossi, Nek e Biagio Antonacci.

E a proposito del bando: “Io dettavo e lui scriveva” racconta Fabio riavvolgendo il nastro a quella sera di novembre e riferendosi proprio al fratello Andrea: “Abbiamo scoperto che potevamo partecipare proprio il giorno prima della chiusura del bando. Grazie agli amici dell’associazione Rinasci Mente che collaborano anche con noi a uno dei progetti”.  “È molto bella questa unione- continua Andrea- siamo amici delle altre associazioni. L’anno scorso poi ho dato vita a Eureka che organizza eventi culturali e ricreativi. Vogliamo farla collaborare con la radio”. Tutti uniti per una sola causa, far crescere Urbino e con la città ducale i ragazzi: “È importante la tua voce come la nostra” conclude Fabio che invita chiunque a unirsi alla squadra.

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