Itis Mattei, scuola di sostenibilità: “Studiamo per l’ambiente, casa nostra”

Itis Mattei (Crediti Itis Mattei)
di RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – L’Itis Enrico Mattei ha introdotto le articolazioni “Energia” e “Biotecnologie” per gli studenti del secondo anno che devono scegliere il loro futuro percorso. I numeri delle iscrizioni sono ottimi, come raccontato dal professore di Fisica Francesco Serafini “nel primo triennio della nuova articolazione biotecnologie ambientali saranno 12-13 studenti su un totale di 35-40 che hanno scelto l’indirizzo – e prosegue – Il percorso verterà sulla protezione dell’ambiente. Verranno trattati temi come i vari tipi di inquinamento”. Anche il numero delle iscrizioni complessivo al primo anno sono buone con 261 studenti totali, circa 30 in più dello scorso anno.

Gli iscritti alla scuola del futuro

“Spero di poter contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo perché è la nostra casa. Ho scelto questo indirizzo perché il mio intento è lavorare nell’ambito della biologia” racconta una studentessa del secondo anno. Un altro dice che la sua aspirazione lavorativa è quella “di contribuire alla ricerca di metodi efficienti per la produzione di materiali e fonti di energia sostenibili”.

L’obiettivo del Mattei è adeguare l’insegnamento ai tempi che si evolvono. Il Piano nazionale ripresa e resilienza ha destinato 60 milioni di euro alla “rivoluzione verde e transizione ecologica”. La scuola quindi deve avere la capacità di “leggere le esigenze dei tempi aprendosi a figure professionali più specializzate su questi nuovi filoni” dice il dirigente scolastico Sergio Brandi.

A contatto con le aziende del territorio

Gli insegnamenti nel settore ambiente oltre che un’opportunità per gli studenti, sono anche un punto di contatto con alcune aziende del territorio. Sul tema Serafini dice: “Noi abbiamo i classici percorsi di alternanza scuola lavoro. Mandiamo i ragazzi nelle imprese e stanno nascendo rapporti con aziende biotecnologiche. In futuro riusciremo a renderli più competenti”.

Il Mattei fa anche dei progetti in collaborazione con le imprese che “delle volte riescono anche a finanziare delle attrezzature specifiche che per loro entrano in disuso mentre per noi sono essenziali – racconta Serafini che prosegue – per esempio un’azienda ha fornito un braccio robotico per una sperimentazione nell’indirizzo di meccanica”.

L’articolazione “biotecnologia ambientale”

I futuri studenti di biotecnologie ambientali avranno due tipologie di insegnamenti: una generale e una specifica. Nella prima rientrano le materie tradizionali come italiano e storia mentre in quella modulabile ci saranno materie innovative come Fisica ambientale, Microbiologia e Biologia e tecniche di controllo ambientale. Durante le lezioni verranno trattati argomenti come le energie rinnovabili e i vari tipi di inquinamento tra cui le radiazioni, passando per il risanamento ambientale, la depurazione, la trasformazione degli scarti in nuova materia prima.

Il professore Paolo Rossolini, responsabile del dipartimento di Chimica, è fiducioso “da questo percorso usciranno gli esperti di domani in analisi chimiche e microbiologiche, in attività di controllo e verifica ambientale e nella gestione dei processi biologici, che saranno anche in possesso di un’ottima preparazione per una proficua prosecuzione degli studi a livello universitario”.

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