Urbino, marito fa spiare la moglie per causa divorzio. A processo

URBINO, 27 FEB. – Aveva ingaggiato un’agenzia investigativa per spiare la moglie e raccogliere materiale “compromettente” da usare nella causa di divorzio. Per questo, un uomo di 55 anni residente nella provincia di Pesaro e Urbino è finito a processo con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata. Tra le prove, 39 file audio e di messaggistica Whatsapp trovati in diverse cartelle del computer della coppia. “Lei ha incaricato un’agenzia investigativa?”. “Sì”, ha ammesso l’imputato nell’udienza di oggi al Tribunale di Urbino davanti alla giudice Benedetta Scarcella, ma ha sostenuto di non sapere nulla di quei file. “Non li avevo mai visti. È la mia ex moglie che ha manie di persecuzione”.

Ha raccontato di un matrimonio difficile: “Nel luglio 2019 ci siamo separati ma i rapporti erano incrinati già dal primo giorno di matrimonio. Lei mi ha aggredito per come si era comportata mia madre e lo stesso è successo quando è nato nostro figlio. Mi ha obbligato a non farlo vedere alla mia famiglia. Mi diceva ‘tu puoi andare ma mio figlio rimane qui’”. Quando il bimbo ha compiuto due anni, ha iniziato a chiedere di voler vedere la nonna. “Da quel momento si sentiva tradita perché lo facevo vedere a mia madre”. Ha iniziato così a uscire la sera con una amica con cui “flirtava con i baristi della zona”.

Poi l’episodio del capodanno 2018, trascorso a casa dell’amica e non in famiglia o in viaggio come i precedenti. “Sono andato in bagno una volta e quando sono tornato mia moglie mi ha accusato di controllare il suo telefono. Ma non aveva bisogno di controllarlo, lo diceva lei”, di incontri con altri uomini, “anche davanti al bambino”. Poi tra l’ottobre e il novembre 2018 ha deciso di incaricare un investigatore privato perché “a livello giudiziario aveva bisogno di documenti per la causa di separazione” avvenuta ufficialmente nel luglio dell’anno successivo.

“Udienza rinviata al 13 giugno ore 14:00”, annuncia Scarcella, per ascoltare l’ultimo testimone della difesa.

m.c.v.

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