Sicurezza, Gambini apre al confronto: “Invito anche gli studenti a discutere”

Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, durante il confronto con gli studenti sull'ordinanza anti-alcol
di GIULIA CIANCAGLINI

URBINO -Il faccia a faccia tra sindaco di Urbino e studenti avrà mercoledì 10 una nuova puntata. Il primo cittadino Maurizio Gambini vuole parlare con la sua città di sicurezza pubblica. L’appuntamento anticipa di soli due giorni la scadenza, fissata per venerdì 12 aprile, dell’ordinanza sulle “misure atte a prevenire e contrastare il degrado urbano, tutelare la sicurezza urbana e l’incolumità pubblica”. Per lo stesso motivo, nelle scorse settimane, è stata disposta la chiusura di due locali del centro storico di Urbino.

L’incontro si terrà mercoledì 10 aprile alle ore 21 nella Sala Raffaello di Collegio Raffaello e il sindaco invita tutti i cittadini, i giovani residenti nel territorio comunale e gli studenti universitari a partecipare. Un dialogo, quello tra Gambini e i giovani, non sempre caratterizzato dal confronto e dall’ascolto.

“Ridateci la piazza”, “Contiamo anche se non votiamo”: sono solo alcune delle frasi con le quali il 14 febbraio (solo due giorni dopo l’ordinanza) gli studenti dell’associazione “Assemblea per il diritto alla città” hanno deciso di protestare in piazza della Repubblica. Il motivo della loro mobilitazione era la disposizione che impone la chiusura degli esercizi commerciali all’interno del centro storico alle 2:00 nei giorni feriali e alle 2:30 nei giorni festivi.

Ora l’Amministrazione Comunale afferma di voler dialogare con la comunità cittadina e in particolare con i più giovani, sul comportamento che ognuno è tenuto a rispettare per prevenire il degrado urbano e garantire la sicurezza.

La manifestazione in piazza degli studenti contro la nuova ordinanza del Comune sulla chiusura anticipata dei locali

Il nuovo invito al confronto arriva una settimana dopo l’annuncio del sindaco Gambini di voler prolungare l’ordinanza sull’orario di chiusura dei locali di altri due mesi. “Altri sessanta giorni, poi chi ci sarà valuterà se farla diventare regolamento o no”,  ha detto al Ducato riferendosi alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio che potrebbero segnare un cambio alla guida della città. Il primo cittadino ha aggiunto che verranno apportati alcuni accorgimenti “in termini temporali per le attività artigianali” e “fuori dal centro storico faremo un aumento di tempistica”. C’è la volontà di prolungare l’ordinanza ma sul come modificarla per ora non ci sono indicazioni.

Dopo i provvedimenti della Polizia che hanno disposto, dieci giorni fa, la chiusura del Bosom e del Buta, che permettevano ai clienti di ballare al loro interno, il sindaco ha detto: “Nessun locale del centro storico di Urbino ha l’autorizzazione da locale danzante. I locali del centro hanno licenze da pub o somministratoti di bevande”. Per Gambini rimane primaria la questione della sicurezza: “Se ottengono l’autorizzazione e la sicurezza è garantita, la situazione è diversa”. Per ottenere l’autorizzazione è necessario fare domanda al Suap (sportello unico per le attività produttive) e alcuni locali, sebbene aperti da molti anni (come il Bosom), non hanno mai avuto problemi fino ad oggi.

“Poi chi ci sarà vedrà” ha detto il sindaco. Ma gli altri candidati, avversari di Gambini, sono tutti contrari all’ordinanza. Mario Rosati, il candidato di Cut liberi tutti e Urbino al centro, sceglie la strada del dialogo, mantenendo la linea da sempre dichiarata: “La maniera in cui è stata attuata questa ordinanza è proibizionista e autoritaria, non ha tenuto conto di una condivisione con la cittadinanza, con i commercianti, con studenti e ragazzi, con nessuno”. Il candidato del Movimento Cinque Stelle Gabriele Lauricella, riguardo la decisione del sindaco, aggiunge che è solo “un modo per accaparrarsi i voti all’interno del centro storico”. Anche Giorgio Londei, candidato sindaco per Prospettiva Urbino, Nel bene comune, Uniti per Urbino e Moderati per Urbino, ha le idee ben chiare: “Io non ho mai fatto ordinanze di questo tipo quando ero sindaco, se dovessi essere eletto la abolirò,i ragazzi vanno tutelati”.

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