Urbino al voto: centrosinistra, M5s e liste civiche sfidano Gambini

di GIACOMO PULETTI

Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini

URBINO – Più di un anno fa, il 12 febbraio 2018, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini ha annunciato al Ducato la sua ricandidatura alle elezioni amministrative del 2019. Da quel momento è iniziata una lunga campagna elettorale che adesso sta entrando nel vivo. In un clima ancora ricco di incognite, una delle poche certezze è che domenica 26 maggio, in contemporanea con il voto per le europee, gli elettori urbinati saranno chiamati a scegliere la guida della città per i cinque anni a venire.

I candidati

Per ora gli sfidanti di Gambini, sostenuto da Urbino città ideale e da quasi tutto lo schieramento che cinque anni fa decretò la storica affermazione del

Mario Rosati, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra

centrodestra nella città ducale, sono Donato Demeli, Gabriele Lauricella, Giorgio Londei e Mario Rosati, ma le candidature possono essere presentate fino a un mese prima del voto. Londei, già primo cittadino di Urbino dal 1980 al 1993 sostenuto da Pci prima e Pds poi, ha cominciato una battaglia politica contro l’odierna amministrazione per rilanciare turismo e cultura, ricevendo il sostegno dei Verdi che nel 2014 correvano con Vittorio Sgarbi, attuale assessore della giunta Gambini. A favore di Londei ci sono quattro liste: Prospettiva Urbino, Nel bene comune, Uniti per Urbino e Moderati per Urbino.

Gabriele Lauricella, Movimento 5 stelle Urbino

Mario Rosati è invece il volto scelto dal Pd per riprendersi la città, sostenuto anche da Cut liberi tutti e Urbino al centro dopo il passo indietro dei loro possibili candidati. Alla corsa per lo scranno più alto della Sala Incisori del Collegio Raffaello si è poi aggiunto anche Gabriele Lauricella, attivista locale del Movimento 5 stelle che si è autocandidato nel corso di un’assemblea del meetup pentastellato di Urbino.

La decisione non è stata condivisa con gli altri attivisti e, per questo, non mancano le proteste di chi, tra i grillini, avrebbe voluto un dibattito vero e partecipato. Lauricella potrebbe ottenere l’appoggio di alcune liste cittadine nel caso in cui, a livello nazionale, il Movimento decidesse di accettare il sostegno delle componenti civiche alle elezioni amministrative.

Rettifica 3 aprile
il Movimento 5 stelle di Urbino fa sapere che “il candidato sindaco Lauricella non si è autocandidato: esattamente il contrario. La decisione è stata condivisa all’unanimità dall’intero Meetup, cioè da tutti gli attivisti che si incontrano regolarmente una volta la settimana (martedì) da 8 anni a questa parte”. A differenza di quanto riportato, erroneamente, dal Ducato.

Donato Demeli (al centro) durante la presentazione della candidatura a sindaco con Vitaliano Angelini e Stefano Azzarà

Donato Demeli, sostenuto da Sinistra per Urbino e Articolo 1 mdp, è stato l’ultimo in ordine a tempo a presentare la sua candidatura, dichiarando di “portare avanti la luce della sinistra”.

I temi

Le prime schermaglie tra i candidati cominciano dunque a farsi largo nel dibattito cittadino e la gestione del rapporto tra studenti e residenti sarà uno dei temi dominanti nelle prossime settimane di discussione. Lo scorso 11 febbraio Gambini ha deciso di emanare un’ordinanza per prevenire e contrastare il degrado urbano, anticipando la chiusura di tutti gli esercizi commerciali alle 2:00 nei giorni feriali e mezz’ora dopo in quelli festivi.La decisione ha fatto infuriare commercianti e studenti, che hanno manifestato in piazza della Repubblica contro un provvedimento definito “ingiusto” e “penalizzante”. L’ordinanza resta in vigore fino al 12 aprile, a meno che non venga integrata in un regolamento comunale, come accadde nel 2014 con il divieto di consumo di alcool nel centro storico all’esterno dei locali e il trasporto di bevande alcoliche dalle 20:30 alle 7:00 nella stessa zona. Sia Rosati che Londei hanno detto “no” alla decisione del sindaco.

Studenti in piazza contro l’ordinanza

“A Urbino si adottano misure che tagliano le gambe alle uniche due fonti di vita rimaste in città: gli studenti e i commercianti”, si legge in un comunicato della coalizione di Londei.

Rosati ha poi sottolineato l’“estrema semplicità con la quale è stata affrontata una questione così complessa come l’accoglienza dei giovani e la loro responsabilità civile”.

Il rapporto tra studenti e cittadini urbinati è una delle ferite aperte che dovrà necessariamente essere affrontata nel corso della campagna elettorale. Con quasi 15000 iscritti all’università, tanti quanti gli abitanti, Urbino è diventata infatti una sorta di esperimento sociale sulla convivenza tra ragazzi e residenti. Molti universitari vivono nel centro storico, all’interno di piccole case spesso affittate da persone che decidono di trasferirsi nelle frazioni fuori dalle mura. La frattura tra centro e periferia, ipotizzata decenni fa dal politologo norvegese Stein Rokkan, sembra dunque tornare di moda proprio a Urbino, anche per l’estensione del territorio comunale che aumenta la frammentazione degli abitanti.

Quel che resta della ferrovia Fano-Urbino

La ferrovia che collegava Urbino e Fano, dismessa nel 1987, è un altro dei punti caldi di queste settimane di scontro politico. Gambini ha proposto il ripristino della tratta non solo a fini turistici ma anche per il trasporto pubblico, sollecitando i colleghi dei Comuni limitrofi a muoversi nella stessa direzione. Il collegamento su gomma, per ora, è l’unico disponibile per raggiungere la città di Raffaello.

Turismo. Urbino, città patrimonio dell’Unesco, non può permettersi di sottovalutare la principale fonte di guadagno per le attività commerciali locali. Londei, ad esempio, ha ribadito la necessità di un dialogo con l’amministrazione di Pesaro per conquistare il ruolo di capitale europea della cultura, mettendo in campo un insieme di iniziative politiche che sostengano l’obiettivo fin dall’inizio.

Come si vota

È eletto il candidato sindaco che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (la metà più uno). Alle liste collegate al vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi, mentre gli altri posti in consiglio comunale saranno assegnati con metodo proporzionale alle liste che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi. È previsto il voto disgiunto, per cui si potrà scegliere un candidato sindaco e una lista non collegata a quel candidato, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere (un uomo e una donna).

In caso di ballottaggio tra i due candidati più votati al primo turno si tornerà di nuovo alle urne dopo 15 giorni, il 9 giugno. Ma potrebbe essere l’ultima volta per Urbino. Se il censimento del 2021 dovesse confermare un numero di abitanti inferiore alle 15000 unità si modificherà il sistema elettorale e dalle prossime elezioni diventerà sindaco il candidato che, al primo turno, prenderà anche un solo voto in più dei suoi avversari.

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