Ad Hannover la Biesse capofila delle aziende marchigiane nella lavorazione del legno

Giancarlo Selci alla fiera LIGNA di Hannover, durante le celebrazioni del cinquantesimo anniversario della Biesse
di LINDA CAGLIONI

HANNOVER –  Sono 28 le imprese marchigiane che hanno partecipato alla fiera Ligna di Hannover, l’evento internazionale che chiama a raccolta gli esperti nella lavorazione del legno. Da Fano a Vallefoglia, da Gradara a Urbino, tanti i nomi che, dalle Marche, si sono spostati nel nord della Germania per prendere parte all’esposizione di macchinari industriali. Tra le realtà protagoniste, la Biesse Group occupa il più ampio tra gli stand: 6.000 metri quadrati su cui sono concentrati i 49 macchinari sviluppati per lavorare il legno. Congegni mastodontici che guardando al futuro e che, con i loro lunghi bracci meccanici, stringono centinaia di pannelli di legno ogni giorno, per rimodellarli nel minimo particolare e consegnarli così al mondo dell’industria 4.0, del design, dell’arte.

“Cosa significa festeggiare 50 anni di azienda? Significa che sono diventato vecchio”. Sorride Giancarlo Selci, durante le celebrazioni in onore del mezzo secolo raggiunto dalla sua Biesse, l’azienda pesarese leader mondiale nella produzione di tecnologie per la lavorazione del legno, della pietra e dei metalli, che lui stesso ha fondato nel 1969, appena trentatreenne. “La creatività e la genialità non possono essere ostacolate dagli strumenti che avete a disposizione – ha detto Selci nel corso della cerimonia alla fiera LIGNA di Hannover, recuperando con la memoria i giorni convulsi di tanti anni fa, quando giovanissimo riuscì a mostrare il suo talento nella costruzione di una motozappa – mettetevi sempre in gioco. Lasciatevi guidare dalla passione, siate sempre curiosi e aperti ai cambiamenti. Perché è solo mantenendo vivo il desiderio di imparare cose nuove che possiamo realmente essere innovatori” ha raccomandato l’imprenditore, classe 1936.

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Poche parole per ripercorrere una storia che lo ha portato lontano. “L’avvenire della Biesse è l’avvenire del mondo – ha detto ancora Selci, un po’ discosto dalla luce dei riflettori sotto cui, nonostante i meriti, non gli piace proprio stare – in questo momento il mondo va in salita e anche Biesse deve rimboccarsi le maniche per affrontare il momento”. Questo è l’imperativo che sono pronti a seguire i circa 4.300 dipendenti che Biesse conta in tutto il mondo. Professionisti che arrivano dall’Italia, certo, ma anche dalla Germania, dalla Turchia, Cina e Stati Uniti. Molti dei quali si sono dati appuntamento ad Hannover, per parlare la lingua dell’innovazione sostenibile, ma anche della speranza. Ossia la speranza che “la Biesse, nel suo piccolo, possa facilitare il lavoro quotidiano – ha detto durante l’evento Raphaël Prati, direttore Marketing e Comunicazione – L’obiettivo è arricchire il tempo libero, che è la vera risorsa fondamentale. Permettere che sia usato per valori molto più ampi. La tecnologia fa il lavoro banale e ripetitivo ma non offusca la creatività, anzi, permette di svilupparla nel miglior modo possibile”.

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