“Cimitero” oppure “oasi”. I commercianti divisi sull’isola pedonale di via Mazzini

di NICCOLÒ SEVERINI

URBINO – Il primo weekend di isola pedonale in via Mazzini, dalle 9 alle 20 di tutti i sabati e le domeniche di giugno, ha diviso i commercianti. C’è chi dice che sia una buona idea e chi la commenta come un “disastro”. Su una cosa sono d’accordo: dato che è una sperimentazione vanno apportati dei correttivi, specialmente sull’orario ritenuto non adatto. Il suggerimento è posticipare l’orario di inizio al pomeriggio e di fine alla mezzanotte.

La giornata è iniziata sotto il segno del mugugno. Questa mattina al Ducato arrivano umori negativi, e i pareri raccolti sono quasi esclusivamente quelli di chi non ha accolto favorevolmente la misura. Ma con il passare delle ore (e l’apertura di tutti i negozi) i pareri si sovrappongono, molti esprimono invece il loro sostegno al provvedimento. Alcuni residenti starebbero – secondo alcune voci – persino organizzando una raccolta firma per farlo annullare. Quasi tutti lamentano un deficit di informazione, qualcuno dice di avere appreso del provvedimento solo pochi giorni o ore prima che entrasse in vigore.

L’immagine del cimitero

“Siamo inc….ti neri!” hanno risposto all’unisono al Ducato, quei commercianti che si sono schierati contro l’iniziativa di liberare via Mazzini dal traffico (e che preferiscono non rendere noto il proprio nome): “Questa dovrebbe essere la via dello shopping di Urbino? Ma dove! Non c’è anima viva – dice una titolare – noi stiamo aperti il weekend per i turisti e gli studenti. I primi non ci sono e se vengono in città è perché sulle spiagge piove, i secondi a giugno cominciano ad andare via”. Il discorso che fanno i commercianti è anche più ampio. “Per i visitatori qui non si fa niente, non esistono – attaccano – e il trenino turistico? Costa più di quello di linea!”

“Già la gente preferisce andare nei centri commerciali perché hanno tutto a portata di mano, anche per un semplice giro, e il parcheggio di fronte all’entrata, con questa misura si finisce di disegnare l’immagine del cimitero che è via Mazzini”, prosegue la signora, in riferimento all’età della popolazione sempre più alta, poiché gli anziani che frequentavano i negozi nei precedenti weekend non possono farsi accompagnare di fronte alla porta degli esercizi commerciali in macchina.

L’aspetto logistico oltre che sulle presenze colpisce sul lato economico. I titolari, dati alla mano, non ritengono conveniente l’apertura nel fine settimana: “Facendo due conti, mi costa più la luce e lo stipendio del commesso rispetto a quanto incasso”, conclude la commerciante. Girando per via Mazzini, infatti si possono notare numerosi locali sfitti o in via di chiusura.

Uni dei bar aggiunge: “A noi arrivano i fornitori anche in quei giorni. Non possiamo portarci gli scatoloni in salita”. I distributori possono infatti entrare fino alle 9 del mattino, ora in cui scatta il divieto di circolazione. “La gente preferisce andare a Fermignano, piuttosto che venire qui a prendere un caffè – continuano i commercianti – lì possono fermarsi quanto vogliono senza pagare un parchimetro salato, per giunta lontano dal bar”. Poi un suggerimento al Comune: “Non è totalmente sbagliata come idea, ma l’orario sì. Se cominciasse nel tardo pomeriggio e finisse a mezzanotte sarebbe molto utile per lo svolgimento degli eventi serali”.

I favorevoli: “Dev’essere un’oasi, non un parcheggio”

Tante però, dicevamo, anche i commercianti che appoggiano la pedonalizzazione: “Io sinceramente la apprezzo – ammette la titolare di un altro negozio – mi piace vedere la strada libera da macchine. La gente non c’era nemmeno prima, almeno così è un bel colpo d’occhio”. Le fa eco un’altra parte di gestori di locali commerciali: “Liberare la via da macchine è positivo per tante ragioni – aggiungono – innanzitutto per il negozio in senso stretto, perché sia i turisti che gli urbinati possano vedere le nostre vetrine. Ma soprattutto devono capire che questo non è un parcheggio, ma l’inizio del centro storico”.

Il riferimento è ai luoghi d’interesse artistico di Via Mazzini come gli ingressi degli oratori, la chiesa di San Francesco di Paola e il collegio femminile delle suore. C’è chi la definisce come potenziale oasi: “Dev’essere il biglietto da visita della città, perché porta Valbona è uno degli ingressi del nostro centro che è un patrimonio Unesco”. Per loro Urbino non è solo il palazzo Ducale o casa di Raffaello, ma tutto il reticolo di vicoli che la compongono e il commercio tradizionale della zona.

Ma anche questa parte di negozianti mette l’accento sugli orari: “Possono essere migliorati, ma questo non significa che tutto il provvedimento sia da buttare, anzi”. Il loro pensiero va anche alle famiglie, che devono poter sfruttare tutta la via per camminare e non dover temere che un bambino possa finire sotto una macchina se sfugge un attimo alla stretta di mano dei genitori. “Inoltre – aggiungono – il parcheggio di Borgo Mercatale è appena fuori la porta, le macchine possono essere lasciate lì”. Qualcuno critica anche la pigrizia dei residenti che vogliono avere l’auto sotto casa piuttosto che fare due passi per raggiungerla. Altro problema sollevato è la sosta selvaggia: molte persone sfruttano via Mazzini per parcheggiare e poi vanno da tutt’altra parte.

Una delle volontarie dell’associazione Valbona, nonché commerciante, apprezza l’iniziativa comunale che arriva al termine di tavoli di concertazione tra amministrazione e utenti della via. “Ne abbiamo parlato tanto con la precedente amministrazione e ora, dopo la rielezione del sindaco Maurizio Gambini, vogliamo tornare a parlarne”. Per loro è importante rilanciare il commercio del centro storico e l’isola pedonale può essere una soluzione, ma come ogni sperimentazione va aggiustata: “Sono d’accordo a un orario diverso e abbiamo già chiesto un nuovo colloquio per parlarne ancora”. Un mercatino all’aperto o negozi temporanei sono solo alcune delle idee che vogliono proporre, oltre a dei pop up lab (eventi o esercizi di breve durata). “Se si crea qualità, anche con la pedonalizzazione, nuovi investimenti è più facile che arrivino”.

Anche la Ztl è nel mirino della contestazione: “Mai stata veramente applicata. La gente arriva prima del suo inizio e a volte lascia la macchina anche per giorni, dovrebbe esserci maggior controllo, per evitare che qualcuno cerchi di aggirarla”.

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