“Affittasi” e “vendesi”, tante storie dietro vetrine impolverate del centro storico di Urbino

di LAURA NASALI e CARLA IALENTI

URBINO – Negli anni ’90 Riccardo Marchionni e la sorella Paola aprivano in via Raffaello la loro panetteria. Per più di venti anni il negozio è rimasto lì, vendendo i propri prodotti a generazioni di studenti e cittadini. Nel 2019 però la panetteria è costretta a chiudere. “Gli affitti in centro sono carissimi. Si parla di più di 1200 euro al mese. Era impensabile continuare anche perché la gente non ha più voglia di mangiare bene e preferisce comprare il pane congelato. Gli urbinati sono davvero pochi ed erano loro i miei clienti. Se non cresce la domanda i negozi chiudono e infatti in Via Raffaello non è rimasto più niente, è una via morta ormai” racconta al Ducato Riccardo.

Anche lo storico negozio di frutta e verdura di Claudio Polidori in via Battisti ha abbassato la serranda da quattro mesi: “Al suo posto aprirà un negozio di kebab” dice Flavio di Paolo che lavora nella ferramenta di fronte. A questo punto, di fatto non ci sono più panettieri e fruttivendoli nella grande area storica di Urbino.

Pochi clienti e affitti alle stelle

Camminando fra le vie del centro storico di Urbino sono tanti i locali sfitti da anni che non hanno più trovato un affittuario o un compratore. Il Ducato li ha contati: sono 79 fondi chiusi su un totale di 236 locali. Per la maggior parte negozi costretti ad abbassare la serranda per mancanza di clientela o per colpa di affitti troppo cari: in ogni caso era diventato difficile rientrare nelle spese. Il risultato è un centro storico di una città capoluogo di provincia, prossima alle elezioni, con decine di vetrine vuote.

È il caso del negozio in via Raffaello che ospitava la profumeria Giannotti e che da più di 5 anni è vuoto, in attesa di un nuovo affittuario. Edgardo Giannotti l’aveva aperta nel 1969 insieme a un’altra sede in via Veneto. Il figlio Umberto però è stato costretto ad andarsene dal centro. “Non veniva più gente. Con la chiusura al traffico del centro infatti la mia clientela, che è fatta per lo più di persone di una certa età, non potendo passare con la macchina, non riusciva più a raggiungere il negozio. Ho dovuto quindi trasferire la mia attività fuori dalle mura. Inoltre l’affitto è aumentato sempre di più arrivando a 1.500 euro mensili per un fondo di 49 metri quadri”, racconta Giannotti che cinque anni prima era già stato costretto a chiudere anche l’altro negozio per le stesse ragioni.

Ha chiuso tre mesi fa, invece, la storica copisteria L’asterisco di Stefano Volponi, in via Battisti, aperta da 21 anni. “Allora non c’era un negozio sfitto in centro. E trovare un locale era come vincere alla lotteria” dice. “Dopo la pandemia ho perso più della metà dei clienti”. Le lezioni e gli acquisti online hanno influito negativamente sulle vendite della copisteria. Volponi, maturati i contributi per la pensione, avrebbe voluto continuare a lavorare per un altro paio di anni.

Le strade che più hanno risentito di questo fenomeno sono via Giuseppe Mazzini e via Raffaello. Da Borgo Mercatale a piazza della Repubblica passando proprio per via Mazzini infatti su 68 fondi 24 risultano sfitti da anni. Dieci anni fa chiudeva proprio in quella strada lo storico barbiere Pippi Busignani e da quel momento il negozio è rimasto fermo nel tempo, mai più aperto da nessuno. L’insegna è ancora lì. La storica gabbietta per uccellini esposta in vetrina, come se Busignani stesse per aprire da un momento all’altro.

C’è ancora domani

Il 22 marzo ha aperto un’attività nuova a Urbino: Vincenzo Zuccolalà, 37 anni, inaugura il suo negozio di fumetti e manga. “Ho studiato qui all’università e ho fatto un master a Milano in Comunicazione”. Ora ha deciso di trasformare una passione in una professione nella città a cui è legato: “Sono innamorato di Urbino e appassionato di graphic novel. Ho deciso di aprire un negozio di fumetti perché sarebbe una novità per la città ma anche per i dintorni. È la prima fumetteria Starshop nel territorio”. Il negozio ha già destato la curiosità degli appassionati. Paolo Mirabella, studente a Urbino, camminando per via Mazzini vede il nuovo negozio e scatta una foto. “Sono un appassionato di fumetti, li leggo da dieci anni. Ho appena scoperto dell’apertura del negozio e mi fa piacere”.

Articolo aggiornati il 26/03/2024 alle ore 18:36. Avevamo erroneamente scritto che la fumetteria era la prima a Urbino.

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