Pochi Pos a Urbino. Turisti e studenti non vorrebbero pagare in contanti

Pagamento elettronico
di FILIPPO CAMPO ANTICO

URBINO – Per gli studenti è un problema quotidiano. La pizza, il caffè, l’aperitivo, le sigarette. Vorrebbero pagare tutto con una carta e avere in tasca meno denaro possibile. Anche per non ricorrere in continuazione ai bancomat e pagare le relative commissioni. “Urbino è indietro”, dicono quasi all’unisono tre studenti seduti sulle scale di piazza della Repubblica. E fanno esempi puntuali indicando quel locale o quel negozio dove se si vuole usare la carta devi addirittura pagare un euro in più. Oppure quell’altro dove per non tirar fuori la banconota devi spendere almeno dieci euro. E poi c’è il problema della mensa universitaria dove per ricaricare la carta puoi usare solo contanti.

Ma è proprio così? Hanno ragione gli studenti a protestare? Urbino è davvero indietro come dicono loro?

Per cercare di capirlo Il Ducato ha visitato più della metà degli esercizi commerciali del centro storico. E il risultato di questa indagine empirica non è incoraggiante. In più di un terzo dei negozi non c’è traccia della magica macchinetta del pos. In altri è dichiarata una soglia minima di spesa. In poco più della metà accettano le carte. Ancora, ci sono locali che accettano solo un circuito di pagamento.

Maggiorazione di un euro per pagare con il pos

Le ragioni dei commercianti

Le ragioni di chi vuole vedere solo banconote e monete sono sempre le stesse: le commissioni bancarie sono troppo alte e i commercianti ci perderebbero ad accettare il pagamento elettronico per piccole somme di denaro. “Sono favorevole all’utilizzo del pos per far emergere il nero, ma a me non conviene utilizzarlo – commenta il gestore di una pizzeria al taglio – i nostri prodotti costano poco: sulle cifre basse la commissione bancaria è troppo alta e io ci perderei”. Un problema segnalato anche da altri commercianti: “Le banche trattengono troppi soldi della transazione. Lo Stato dovrebbe intervenire e non permettergli di fare il bello e il cattivo tempo”, lamenta il gestore di un bar. Il proprietario di un ristorante racconta: “Alcuni istituti di credito prendono ben il 10% su ogni versamento. Mi è capitato che alcuni clienti dovessero andare a ritirare i soldi in banca per saldare il conto della cena e poi si lamentassero con me perché avevano pagato la commissione allo sportello: se devo pagare io i soldi della transazione va bene e se li devono pagare loro no?”.

Turisti a Urbino

I proprietari dei negozi in centro sono consapevoli che non sono solo gli studenti a voler utilizzare la carta ma ci sono anche i turisti. Per una città che registra più di 500.000 presenze ogni anno è un problema. Mettiamoci nei panni di un cittadino del Nord Europa, per esempio un cittadino svedese, un Paese dove solo il 15 per cento degli scambi avviene con i contanti. Ha preso il pullman a Pesaro, dopo essere arrivato in stazione. E il biglietto come lo paga? Basterebbe un totem che gli permettesse di utilizzare la carta di credito, ma non è così. L’acquisto elettronico del ticket è possibile solo in alcune biglietterie o attraverso il sito della società di trasporti Adriabus. “Accettiamo i contanti. Ogni mezz’ora c’è una lunga fila di persone che deve prendere il pullman, e se dovessi far pagare ogni persona con la carta diventerebbe difficile gestire la situazione. L’azienda sta cercando di digitalizzarsi, ma non c’è ancora l’organizzazione per farlo”, commentano allo sportello di Park Santa Lucia.

In macchina ci sarebbero stati altrettanti problemi: Il parcheggio di piazza Mercatale ha il servizio momentaneamente sospeso per un guasto alla fibra ottica. In biglietteria le donne cercano le monetine sparse nella borsa, altre persone raccolgono gli spiccioli trovati in macchina. “Forse un topo ha rosicchiato i cavi. Ci stanno lavorando i tecnici. Di solito noi facciamo pagare con la carta anche per piccole somme, come l’ascensore che porta nella parte alta della città”, commentano dalla biglietteria.

Biglietteria automatica Adriabus a Urbino, Park Santa Lucia

A volte i turisti vogliono addirittura pagare con il cellulare, anche se noi dobbiamo pensare ai nostri anziani che spesso non sanno utilizzare questi dispositivi per effettuare un pagamento”, commenta il gestore di un negozio di alimentari. Mentre la città cerca di adeguarsi al pagamento elettronico le nuove tecnologie cambiano le abitudini delle persone: esistono delle applicazioni per lo smartphone, che permettono di effettuare transazioni in denaro, tramite l’inserimento del codice iban e del numero di cellulare. Per il turista la visita alla Galleria nazionale delle Marche è una tappa obbligata. Un cartello con scritto “preferibile pagamento con bancomat e carte di credito” è in evidenza sul bancone della biglietteria.   “Siamo il museo principale del territorio e siamo abituati a visitatori stranieri, quindi non dobbiamo farci cogliere impreparati”, commentano allo sportello. Nei piccoli poli museali, come gli oratori di San Giovanni Battista e di San Giuseppe, è previsto solo il pagamento in contanti.”Urbino, in fondo, è come il resto d’Italia. I commercianti sono disincentivati all’affitto del pos, per via delle commissioni bancarie troppo alte: su un pagamento di 4,50 euro ne trattengono anche 0,50. Una cifra spropositata”, commenta Anna Vizzari di Altroconsumo. Alcuni riescono ad avere accordi favorevoli con un istituto di credito e quindi si adeguano. Ristoranti, alberghi, negozi di vestiti. Chi vende merce costosa non ha problemi a far pagare con la carta di credito o con il bancomat, perché ammortizza il costo della commissione sul prezzo dei prodotti che sono stati acquistati.

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