Elezioni a Fermignano: le interviste ai candidati. Il confronto su scuola e bilancio – VIDEO

I candidati alla poltrona di sindaco di Fermignano: a sinistra Delfina Betonica, a destra Emanuele Feduzi
di CECILIA ROSSI

URBINO – Sfida a due alle elezioni amministrative di Fermignano del 3 e 4 ottobre. A candidarsi il sindaco uscente Emanuele Feduzi con la lista Fermignano futura e l’ex dirigente scolastica Delfina Betonica con Fermignano rinasce. I due erano già stati avversari alle scorse comunali del 2016, quando Betonica si era candidata come consigliera nella lista Fermignano nuova per eleggere a prima cittadina Nicoletta Bonci. Diversi i punti di convergenza fra le due liste, che si tengono a distanza solo sui temi della scuola e del bilancio.

La nuova scuola

Entrambe le liste puntano su giovani e istruzione. Sotto l’amministrazione Feduzi è partito il cantiere per la nuova scuola primaria, tra via Donizetti e via Degli Orti, a metà strada tra i due plessi già esistenti di Calpino e di via Carducci. “Una scuola 2.0 che avrà tutta la domotica possibile, pronta ad accogliere oltre 500 bambini” spiega Feduzi.

Un progetto che vede l’approvazione dell’ex dirigente scolastica, tuttavia Betonica critica la decisione di demolire parte dell’edificio dell’istituto ‘Donato Bramante’ per mantenere solo il reparto delle scuole medie. “Gli spazi che si vogliono abbattere potrebbero essere messi in sicurezza e utilizzati per altre attività, come laboratori, aule di informatica o anche per la creazione di una casa di riposo”.

Il cantiere della nuova scuola primaria di Fermignano (foto di Davide Fantozzi)

La casa di riposo

Quello della casa di riposo è un progetto ambito da entrambe le liste. Feduzi la definisce un “anello mancante del nostro territorio”, ma che ha difficoltà ad essere approvata a causa della vicinanza con gli ospizi di Urbania e Urbino. “Mancano dei servizi per i nostri anziani” dice Betonica, “e se non fosse possibile l’ospizio, abbiamo pensato ad un progetto di assistenza, anche tramite volontariato, per far sì che degli esperti possano aiutare gli anziani con attività motorie e socio-educative”.

Una nuova vita per il campo sportivo

Ulteriore punto di incontro è la riqualificazione dell’ex campo sportivo Borgo Metauro, ora inutilizzato. Nei progetti di Feduzi il campo rientra in un’opera di rifacimento “dell’intera area al di là del fiume, dove siamo già riusciti ad ultimare, settimana scorsa, il restauro del ponte romano”. E Betonica propone: “Vogliamo che diventi un parco pubblico, corredato di attrezzature singole dove si possa andare ad allenarsi. E pensando ai giovani e ai commercianti” prosegue “sarebbe bello riprendere ad organizzare lì la Festa della birra”.

L’ex lanificio Carotti

Per l’ex lanificio Carotti è previsto da entrambi i candidati una ristrutturazione, di comune accordo con il proprietario. “In questi cinque anni ci siamo presi cura della parte storica insieme al proprietario, l’ingegnere Giovanni Pagliardini” racconta Feduzi, “ora manca il pezzo crollato sotto il nevone del 2012, ma stiamo attendendo dei fondi europei per questo”. Betonica vede l’opportunità di incentivare la cultura: “Sulla scia del progetto ‘La Piazza dei mestieri’ di Torino abbiamo pensato di riconvertire la struttura per ospitare arti e mestieri da insegnare ai giovani fermignanesi, insieme all’allestimento di mostre”.

L’ex lanificio Carotti (foto di Davide Fantozzi)

 Divergenze sul bilancio

“Una questione importante da sottolineare è quella del bilancio” dice Betonica. “Fermignano chiude con un disavanzo di 477 mila euro. Eppure sono stati venduti tre lotti di terreno, per un valore totale di 950 mila euro, insieme alle quote di Marche multiservizi, per 960 mila euro. Uno dei progetti più costosi del sindaco Feduzi è stato il rifacimento della piazza, già organizzata e finanziata dall’amministrazione precedente di Giorgio Cancellieri, di cui facevo parte” continua Betonica. “Nonostante questo, ora c’è un debito da sanare, di cui solo 80 mila sono da poco tornati nelle casse comunali”.

Ci siamo trovati a fare una scelta” risponde Feduzi. “Quando è stato fatto l’accertamento della Tari nel 2018, abbiamo scoperto che diverse aziende e privati meritavano sanzioni con interessi per decine di migliaia di euro. Come buoni padri di famiglia, abbiamo deciso di indebitarci e non far rientrare i soldi subito, pensando ai posti di lavoro e alle famiglie che sarebbero andate in crisi.  I pagamenti sono stati dilazionati, senza penalità, con 72 rate per sei anni. E poi sono tanti i progetti in cui abbiamo investito, dalle asfaltature, al cimitero, ai nuovi lampioni. Il bilancio del comune è sanissimo, lo ha certificato un revisore tecnico”.

About the Author

Cecilia Rossi
Nata e cresciuta nelle Marche, studio a Urbino, dove mi laureo in Comunicazione con una tesi sull'involuzione autoritaria in Ungheria. Ho vissuto per sei mesi a Bruxelles, dove non ho migliorato il mio francese, ma in compenso ho studiato un po' di economia. La maggior parte del tempo leggo libri, lavoro a maglia e mi perdo nei documentari.

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