“Quanto sei fuori sede?”, l’ironia di Casa Surace conquista gli studenti di Urbino

I comici di Casa Surace con alcuni studenti dell'università di Urbino
di MARIA PIA PETRAROLI

URBINO – Casa Surace è famiglia, è comunità:  “È tutto quello che accade nelle case, soprattutto in quelle del Sud”. Così ha detto Daniele Pugliese, uno dei membri di questa grande squadra di comici e videomaker, ospite ieri all’università di Urbino con alcuni dei suoi soci: Valentina Russo, Fernanda Pinto e Rosa Rinaldi, detta anche nonna Rosetta.

I ragazzi presenti, che hanno riempito l’Aula Magna di Palazzo Battiferri, li hanno accolti con calore, risate e tante domande. Molti si sono rivolti soprattutto a nonna Rosetta, chiedendole come sia cambiata la sua vita dopo il “successo”. Lei, con tutta la pacatezza che la contraddistingue, ha risposto: “Non posso più uscire di casa, ormai nel paese tutti mi riconoscono e mi chiedono di fare i serf (selfie)”. Valentina poi ha punzecchiato la nonna dicendo: “Ti ricordi cos’è successo un po’ di tempo fa a Vico Equense? Tutti ti fermavano per fare foto e tu hai pensato che fossero le persone che avevi conosciuto da giovane lì. Non riuscivi a capire però come facessero tutti a ricordarsi di te”. Forti sono state a questo punto le risate e gli applausi per Rosetta.

Sono stati trasmessi alcuni dei loro video più popolari, seguiti da commenti e aneddoti sulla loro realizzazione e, al termine dell’incontro, i ragazzi di Casa Surace hanno intrattenuto il pubblico con il gioco “Quanto sei fuori sede?”. Quattro universitari (uno del Nord, due del Sud e uno del Centro Italia) scelti tra i presenti hanno dovuto rispondere a domande sulla vita da fuori sede, tipo “come si lava la lana?” o “come si cucina la carbonara?”. È stato coinvolto nel gioco anche il rettore dell’Università Vilberto Stocchi, che ha fatto ai ragazzi due domande di biochimica. Il clima a quel punto è sembrato quello di un esame, con gli studenti che cercavano di suggerire e aiutarsi tra loro. Infatti poi Fernanda ha scherzato: “Guagliù (ragazzi) è solo un gioco”.

I vincitori, neanche a dirlo, sono stati i due ragazzi meridionali, che si sono aggiudicati tre premi: un cucchiaio di legno, un mestolo e un grembiule da cucina.

Tanti sono stati i siparietti con protagonista nonna Rosetta. I suoi tre nipoti acquisiti, così come li ha definiti lei, si sono divertiti spesso a stuzzicarla, facendo ridere tutti i ragazzi in sala.  Le hanno perfino fatto fare la dab, una sorta di passo di danza: “Guardate questi che mi fanno fare”, ha detto lei.

Durante l’incontro, organizzato dall’associazione studentesca “Cuspide-Siamo” insieme all’Università, Daniele ha parlato del loro primo sketch, La Pasqua ai tempi dei social network, nel 2015: “E’ stato difficile decidere di pubblicarlo, perché avevamo paura di ricevere commenti negativi dal web. Dopo la pubblicazione però il video ha ottenuto 10-12 milioni di visualizzazioni nel giro di due giorni e ci ha portato 70.000 fan in più”.

Gli ospiti poi hanno spiegato anche come è nata Casa Surace. Si tratta di una casa di produzione formata da 16 persone, fondata nel 2015 da un gruppo di quattro amici e coinquilini, provenienti da Napoli e Sala Consilina, con esperienze precedenti nel mondo dello spettacolo. Poi la squadra si è allargata grazie alla collaborazione con un altro gruppo “Il terrone fuori sede” e con diversi attori. Il nome di questa società deriva da una grande targhetta in maiolica con su scritto “Surace”, che i quattro fondatori avevano cercato di staccare dalla porta di casa, e che poi hanno deciso di trasformare nel proprio marchio di fabbrica.

La casa più popolare del web racconta su tutti i social network l’Italia meridionale, ironizzando sugli stereotipi che la caratterizzano e sul rapporto Nord-Sud, attraverso sketch, esperimenti sociali, video musicali e meme. Il loro cavallo di battaglia è il cosiddetto “pacco da giù”, ossia il pacco di cibo tipico che solitamente le famiglie del sud spediscono ai figli, studenti fuori sede al nord.

Facebook, Instagram, Twitter e YouTube, dove i fan sono circa 2 milioni, sono stati un grande punto di forza per loro: “Spesso sono proprio i nostri seguaci, attraverso i commenti, a darci degli spunti che poi tutto il team, dagli autori agli attori, cerca di realizzare”, spiega Fernanda Pinto.

Quanto a Urbino e a un eventuale video sulle dinamiche della città, Valentina Russo dice: “Partirei dal giovedì universitario, ma soprattutto dal fatto che anche in piccoli centri come questo si riesca a fare gruppo facilmente”.

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