Il leghista Bagnai a Urbino per Gambini: “Qui il centrodestra può essere un’esperienza di successo” – VIDEO

di LUCA GASPERONI

URBINO – A pochi giorni dalle elezioni comunali il senatore leghista Alberto Bagnai è arrivato a Urbino per sostenere il sindaco Maurizio Gambini in corsa per un secondo mandato e fare campagna elettorale in vista dell’europee. Ad accompagnarlo nel tour marchigiano c’era il senatore Paolo Arrigoni, responsabile della Lega per le Marche in vista delle amministrative.

“Il centrodestra può essere un’esperienza di successo nel territorio” ha ribadito subito Bagnai. Dopo la tappa nella città ducale del politico di Forza Italia, Antonio Tajani, anche la Lega fa sentire la sua voce per sostenere l’ampia coalizione di destra per le comunali. Un’occasione per il sindaco Gambini di ribadire la bontà del lavoro svolto e lanciare una frecciata agli avversari politici alle urne: “La gente ha capito che a Urbino c’è una vera democrazia, questo è il modo di governare. Dopo cinque anni ancora non l’hanno mandata giù, vogliono tornare per fregare i cittadini”.

Nella sala Serpieri del collegio Raffaello il presidente della commissione Finanze in Senato Bagnai ha tenuto una conferenza per parlare della politica nazionale e di economia, senza dimenticarsi  dell’Europa e di cosa succederà dopo il voto del 26 maggio. Un destino europeo che per l’economista, contrario alla moneta unica, è strettamente legato alle difficoltà nazionali:”Sono stato qui a Urbino molte volte, la prima 43 anni fa. Nel 1976, senza il trattato di Maastricht e l’euro, c’erano cooperazione e benessere”.

“Basta con l’Europa dei sogni”

Secondo Bagnai infatti l’Ue è stata per troppo tempo idealizzata: “L’Europa che vogliamo non è quella dei sogni, perché noi per i sogni non abbiamo tempo, noi vogliamo affrontare con lucidità i problemi presenti” – spiega il senatore leghista – “ad esempio quelli del settore bancario che dipendono dalle regole europee, gestite male perché il governo precedente credeva nell’Europa del sogno, cioè nell’Ue come stato federale”. Per il senatore, invece, l’Europa è in realtà un “progetto intergovernativo dove ogni stato manda i suoi ministri e questi devono difendere gli interessi del paese. Per alcuni partiti politici questo è fascismo per noi è buonsenso”.

Il partito di Matteo Salvini punta in alto per le elezioni con l’obiettivo di ribadire una posizione di primo piano nella coalizione gialloverde e smantellare la comunità europea dall’interno. Funzionale a entrambi i progetti c’è la spinta per rendere il nostro paese più forte e più incisivo nelle vicende continentali.

Rilevanza politica che, secondo l’economista della Lega, passa inevitabilmente attraverso la conquista di un ruolo importante nello scacchiere europeo: “Puntiamo al commissario agli affari economici e finanziari, un obiettivo ambizioso. Ho fiducia nel governo: saprà negoziare bene e avrà il rispetto degli interlocutori grazie al forte mandato popolare che riscuoterà con queste elezioni”.

“La coalizione di governo resisterà”

C’è spazio anche per parlare della coalizione di governo bloccata in una situazione di tensione, con scontri sempre più netti: le elezioni sono destinate a riscrivere i rapporti di forza. In caso di una vittoria schiacciante della Lega e di una flessione alle urne dei pentastellati infatti, alcune caselle ministeriali potrebbero cambiare con un rimpasto di governo.

Ma Bagnai getta acqua sul fuoco e rassicura gli alleati del Movimento 5 Stelle: “Non è nelle nostre richieste, i risultati prima vanno ottenuti, poi vanno interpretati. Il programma di governo prevede altri quattro anni, riteniamo di poter andare avanti, ci sono ancora tante cose da fare insieme”.

In chiusura, al suggerimento del governatore della Banca d’Olanda e membro del board della Bce, Klaas Knot, di una tassa patrimoniale per far quadrare i traballanti conti italiani, il senatore leghista risponde piccato: ” L’Olanda, oltre ad essere un paradiso fiscale, nel 2008 ha visto fallire le sue tre grandi banche, poi nazionalizzate con i soldi pubblici. La patrimoniale non è nel contratto di governo e chi ha problemi a casa sua farebbe meglio ad occuparsi di quelli”.

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