Urbino: urla al telefono “Tu non sai chi sono io”. Accusato di minaccia, assolto

Ingresso del Tribunale di Urbino, in via Raffaello

URBINO 11 GIU. – Durante una chiamata, in preda all’ira, aveva pronunciato la classica frase di minaccia per ottenere ciò che si pretende: “Tu non sai chi sono io”. E proprio per “minaccia”, Giuseppe Abbaneo, era stato accusato ed era finito a processo. L’articolo del codice penale recita infatti: “Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone”. Nell’udienza di oggi il giudice monocratico Egidio De Leone però lo ha assolto “perché il fatto non sussiste”.

La telefonata incriminata risale 13 novembre 2011, quando il gestore di un sito di postazioni di Montecopiolo per l’assegnazione delle frequenze avrebbe impedito ad Abbaneo di trasmettere sul canale 21, a lui assegnato, a causa di alcune interferenze di altre emittenti televisive in Emilia Romagna. In questo modo, secondo lo stesso imputato, non avrebbe permesso il passaggio alla sua emittente commerciale dal sistema analogico a quello digitale.

Da quello che è emerso dal processo, durante una chiamata mentre era in auto, Abbaneo avrebbe minacciato il gestore con le parole “Non sai chi sono io”, mentre la lite si faceva sempre più accesa. E così è finito a processo, durato otto anni, al termine del quale il Pubblico mistero Enrica Pederzoli aveva chiesto per lui la condanna a un mese di reclusione.

(c.c)

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