Più turisti, meno studenti: la metamorfosi di Urbino durante l’estate – VIDEO

Ragazzo olandese in vacanza fotografa il Duomo
di FILIPPO CAMPO ANTICO e ELIA FOLCO, servizio tv di MARIA LETIZIA CAMPARSI e FRANCESCA DE MARTINO

URBINO – La metamorfosi del centro di Urbino arriva lenta e puntuale ogni anno quando le aule universitarie chiudono i battenti una dopo l’altra e i turisti arrivano sempre più numerosi. Si riduce il numero delle pizze al taglio sfornate intorno a Piazza della Repubblica, aumentano i tavolini di bar e ristoranti dove si parla francese, tedesco, inglese, giapponese. Arriva l’estate e con essa gli studenti dell’università cedono il posto ai turisti che visitano la città ducale.

La stagione 2019 era iniziata con un inatteso boom, quello creato dalla trasmissione Meraviglie di Alberto Angela andata in onda il 9 aprile. Buona parte dell’ultima puntata era dedicata alla città ducale e nelle settimane successive i turisti sono arrivati sempre più numerosi, in particolare durante le vacanze di Pasqua. E che ci fosse un nesso preciso con le immagini trasmesse da Rai Uno lo testimoniano le guide turistiche che si sono viste fare richieste che mai avrebbero pensato di dover soddisfare: “Da quale porta è uscito Angela? Dove sono i graffiti del Palazzo che Angela ha fatto vedere? E invece quel quadro di cui ha parlato?”. Un entusiasmo che Carla De Angelis, guida turistica, non si sarebbe mai aspettata: “Altri programmi hanno girato ripetutamente puntate a Urbino, ma nessuno  ha funzionato come Angela, ce ne vorrebbe uno ogni sei mesi’. Poi piano piano ‘l’effetto Angela’ si è esaurito e i turisti sono tornati a chiedere le cose di sempre, dice Carla.

E anche il numero dei pernottamenti sembra essere tornato ai livelli abituali. I valori ufficiali forniti da Regione Marche sono aggiornati al 2017 quando in città furono registrate 703.105 presenze. Per il 2018 i dati ufficiosi che filtrano dalla Regione mostrano un calo ma, fino alla validazione dell’Istat, sono numeri che non possono essere presi in considerazione per ragionare sull’andamento del turismo. Per avere un’idea di come vadano le cose bisogna quindi basarsi sulle parole degli operatori.

Ascoltando albergatori, negozianti, ristoratori, addetti ai musei e guide turistiche si ha la percezione di un flusso turistico in leggero aumento. Ma i turisti non sono sufficienti a riempire le strutture cittadine, soprattutto gli alberghi. E anche le visite a Palazzo Ducale e alle altre ‘meraviglie’ di Urbino possono essere ulteriormente incrementati. Maurizio Gambini, dopo la sua rielezione a sindaco lo scorso 26 maggio, ha messo in cima alle cose da fare nei prossimi cinque anni proprio il turismo. “Dobbiamo allacciare rapporti internazionali sul tema del turismo e della cultura” aveva detto al Ducato. E ha nominato assessore al Turismo Andrea De Crescentini, già assessore al turismo di Gradara.

Gli alberghi

L’hotel Piero della Francesca, in viale Comandino, a inizio giugno era tutto esaurito, ma poi la situazione è cambiata: “Ora – dicono dall’albergo – siamo attivi a metà, e per luglio è prevista una buona presenza soprattutto durante i weekend, mentre nel resto della settimana si andrà a rilento. Ma ad agosto ci sarà un calo importante, speriamo che anche quest’anno la festa del Duca possa riempire le stanze”.

La tradizionale rievocazione per l’anniversario della morte di Federico da Montefeltro è infatti il principale evento che la città organizza durante l’estate: i turisti si ritrovano catapultati in un’atmosfera rinascimentale tra musicisti e giocolieri, artigiani e mercatini a tema. L’attrazione principale è il torneo cavalleresco, l’evento durante il quale, oltre 500 anni fa, il duca perse un occhio, colpito dalla lancia del suo avversario.

L’altra grande manifestazione estiva che attira turismo è il Corso internazionale di antica, che si svolge nella seconda metà di luglio, in cui musicisti di tutto il mondo si riuniscono a Urbino per esibirsi in concerti di musica rinascimentale.

L’effetto terremoto

“Ma voi siete nella zona rossa?” Una domanda che spesso albergatori e ristoratori urbinati si sono sentiti fare negli ultimi anni: il terremoto che nel 2016 ha colpito il centro Italia e la zona bassa delle Marche ha influenzato anche le presenze di turisti in città. Molti turisti avevano paura a venire a Urbino, e questo ha inciso sugli arrivi. “Quell’anno avrei dovuto avere ottanta scolaresche, alla fine ne sono venute soltanto quattro” dice Aldo Basotti, cuoco della Balestra, ristorante in via Valerio. Ma ormai la paura è passata, e i turisti sono tornati a Urbino”.

Giuseppe Magnanelli, priore dell’oratorio di San Giovanni Battista, dice: “Finalmente l’effetto terremoto è passato, e la gente comincia a tornare qui in città e a visitare anche il nostro oratorio, che non tutti conoscono, ma chiunque venga a visitarlo rimane estasiato. Qualcuno addirittura mi ha detto che l’oratorio da solo vale il viaggio a Urbino”.

Però ci sono ancora problemi da risolvere, primo tra tutti quello della viabilità: “Quando arrivano per il check-in ogni volta sono stremati dal viaggio, anche perché siamo collegati davvero male con la costa” dicono dall’albergo Italia, che però vede sempre soddisfazione in chi soggiorna. “Tempo fa un ospite libanese quando ha fatto il check-out ci ha detto di essere stato benissimo e che consiglierà ai suoi amici di venire qui”. Anche loro testimoniano però una ripresa del turismo dopo il crollo dovuto al terremoto, anche se “si è ancora lontani dall’età dell’oro del turismo urbinate”.

Turismo gastronomico

“I prodotti tipici sono un’importantissima attrattiva per la nostra città”. A dirlo è Alberto Crinella, il proprietario della degusteria Raffaello in via Bramante “Una volta che i turisti provano i nostri prodotti poi non possono più fare a meno di comprarli, sia che si tratti di cibo sia che si tratti di vini: i tedeschi sul vino sono molto attenti”.

La qualità dei prodotti alimentari che Urbino offre ai turisti è uno dei punti di forza della città, che fa della crescia e della casciotta i suoi assi nella manica. Ma non solo prodotti locali, anche il gelato è una carta importante: “Questo giugno è iniziato nel modo migliore, con questo caldo – dicono Franca e Roberta della gelateria Sorbetto del Duca in Piazza della Repubblica – è più facile vendere gelati, anche a chi viene da posti freddi come i russi, che mangiano tantissimo ‘pistakia’ come chiamano loro il pistacchio”.

Palazzo Ducale

Su una cosa tutti sono d’accordo: bisogna proporre iniziative ed eventi che attirino in città. E Palazzo Ducale è il centro di tutto. Peter Aufreiter, il direttore della Galleria Nazionale delle Marche, ha pronto un piano per l’estate: ” ‘Scultura aurea’, la mostra si gioielli dei grandi artisti, è la grande esposizione per l’estate. Diamo spazio anche all’arte contemporanea con l’esposizione ‘Incontro a palazzo’ e con l’allestimento dello Spazio k, ex-cucine dei sotterranei del Palazzo. Dall’inizio dell’anno, rispetto a quello scorso, siamo a già al 15/20% in più, sia come visitatori che come introiti. Abbiamo, come sempre, circa un 80% di italiani, il resto olandesi inglesi, tedeschi, americani. Con la nuova giunta vogliamo lavorare al meglio per i prossimi anni”.

Nel 2018 Palazzo Ducale ha superato le 200.000 presenze, rispetto alle 170.000 dell’anno prima: un dato curioso, considerando che il 2017 è proprio l’anno con più presenze turistiche.

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