Aufreiter lascia Urbino. Sgarbi: “Io sono stato profeta ma ho cercato di salvarlo”

Vittorio Sgarbi

URBINO, 24 GIU. – Vittorio Sgarbi, riferendosi alla fine della direzione di Peter Aufreiter alla Galleria Nazionale delle Marche, ha detto: “Mi dispiace per la persona e anche per il progetto, io ho cercato di difenderlo. Sapevo che era in bilico tant’è che ho fatto una dichiarazione esprimendo il desiderio che non lo mandassero via. Ho parlato con il responsabile della Direzione generale Musei del ministero dei Beni Culturali Antonio Lampis e credevo di averlo persuaso”.

Il critico d’arte avrebbe preferito la continuità in vista delle celebrazioni raffaellesche dell’anno prossimo: “Non io certamente, ma altri hanno valutato che il suo lavoro era insufficiente. Da un lato sono stato profeta, dall’altro ho cercato di salvarlo ma evidentemente quello che lui ha fatto non ha soddisfatto”.

Sgarbi afferma di non sapere con certezza se la decisione sia dello stesso Aufreiter: “Non so se si sia dimesso lui – dichiara – o sia se sia una decisione presa da altri. Sono due le strade: o l’hanno deciso e non è bastata la mia richiesta di trattenerlo oppure lui, nel timore di essere mandato via, si è dimesso. Questo gli farebbe onore: se uno riesce a fare un contropiede, evitando di essere cacciato, fa una buona mossa”.

Il co-sindaco Sgarbi ora è preoccupato per i progetti dell’anno di Raffaello: l’annuncio arriva, dice, proprio “nel momento in cui dobbiamo essere più piccanti con la mostra di Baldassarre Castiglione”.

Sgarbi comunque valuta negativamente il lavoro svolto da Aufreiter: “A me pareva chiaramente che il suo lavoro fosse insufficiente. Troppi errori: i manifesti sbagliati, scrivere ‘ingresso’ al posto sbagliato, prestiti scellerati de La Muta di Raffaelloe di opere di Piero della Francesca. Ne ha fatta una più del diavolo”.

(g.c.)

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