Gli studenti intossicati incontrano i vertici di Erdis. E non escludono le vie legali

I ragazzi hanno incontrato i vertici dell'Erdis, che hanno chiesto loro scusa
di LINDA CAGLIONI

URBINO – Il primo faccia a faccia tra Erdis (Ente regionale per il diritto allo studio) e gli studenti intossicati ha riportato la pace, o quasi. All’incontro-confronto, che si è tenuto al Colle nel tardo pomeriggio di mercoledì 4 dicembre, uno dei ragazzi finiti in ospedale dopo aver pranzato al Tridente venerdì 22 novembre ha ipotizzato di poter far causa all’Erdis. “Vorrei capire se posso usare il referto medico per ottenere un risarcimento dopo quello che ho passato”, ha detto lo studente di 20 anni, uno dei 15 presenti nell’aula. “Con le scuse che vi stiamo porgendo non intendiamo convincervi a non perseguire le vie legali ovviamente – ha risposto il direttore dell’Ente Angelo Brincivalli. – Avete subito un danno ed è vostro diritto agire per stimarlo e ottenere quello che vi spetta”.

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L’incontro, organizzato dai vertici di Erdis per chiedere personalmente scusa ai ragazzi per i disagi, non ha chiuso in modo definitivo il capitolo, ma ha allentato la tensione tra le parti. “In otto anni che faccio parte di questo Ente non mi era mai capitato un episodio simile”, ha chiarito il vicepresidente dell’Erdis Tonino Pencarelli. “Calcolando che quel giorno erano stati serviti circa 1000 pasti, nella sfortuna è un bene che soltanto una quindicina di studenti siano stati male”, ha aggiunto.

Le ragioni dell’intossicazione da chiarire

Va fatta ancora luce sulle cause che quel pomeriggio del 22 novembre hanno costretto diversi studenti a correre al Pronto soccorso in preda a vomito, sudorazione e dolori lancinanti. Sotto accusa sono finiti soprattutto i piselli, che sembrano essere il denominatore comune tra gli alimenti ingeriti dai ragazzi che sono stati male. “L’Asl sta portando avanti l’analisi sui prodotti, attendiamo i risultati – ha garantito Brincivalli, dopo aver ascoltato diverse testimonianze. – E se si è trattato di una partita di prodotti avariati, allora faremo causa ai nostri fornitori. La sicurezza è al primo posto, noi vogliamo solo farvi felici”.

“Non è necessario farci felici, ci basta non finire al Pronto soccorso”, ha risposto piccato uno degli studenti colpiti. “Ho vomitato una dozzina di volte, ho avuto la dissenteria e c’era anche del sangue”. E ancora, un’altra ragazza: “Le scuse mi fanno piacere. Ma non ne so nulla di provvedimenti, di regolamenti interni alle cucine. So soltanto che ho bisogno di fidarmi dell’Ente in cui vivo per dieci mesi all’anno”. Al faccia a faccia erano presenti anche gli operatori della mensa, che hanno garantito il massimo controllo sulla preparazione dei pasti. “Vi invitiamo a entrare nelle cucine e a fare dei controlli a sorpresa – ha detto una delle cuoche – Il menù può non piacervi, ci sono cose che vanno migliorate. Ma abbiamo sempre rispettato tutte le norme”.

Sul tavolo, anche la questione delle tovagliette per coprire i vassoi. Eliminate qualche tempo fa, gli studenti ne hanno chiesto il reinserimento, per avere la sensazione di una maggior pulizia. Una piccola battaglia che ha segnato la loro vittoria. Sono infatti riusciti a strappare ai vertici dell’Erdis la promessa della reintroduzione delle tovagliette entro sette giorni.

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