L’X Factor per il marketing all’Uniurb: idee green e bio premiate dalle aziende – VIDEO

La commissione e tutti gli studenti che hanno partecipato al business game
di VALERIO SFORNA e FEDERICO SOZIO

URBINO – Le slide preparate dagli studenti scorrono e mostrano una carta che si scioglie con l’acqua, il manager, stupito, sembra dire:”Questo materiale non lo conoscevo”. Poi un videogioco dove un operaio fugge da una fabbrica che si sgretola sotto i suoi piedi. Gli universitari, una cinquantina, hanno atteso il loro turno per salire sul “palco”, l’ansia traspariva dai loro gesti, e dalle espressioni tese. Al business game che si è svolto questa mattina nell’aula B2 dell’area “Paolo Volponi” le idee vincenti del materiale biodegradabile per imballaggi e del supereroe nella fabbrica hanno permesso a due gruppi di studenti di trionfare nella specie di “talent show” organizzato dal corso di Comunicazione d’Impresa tenuto dalla professoressa Lella Mazzoli.

Nove gruppi formati da 5/6 studenti l’uno. Due aziende del territorio, Biesse e Tvs, che mettono in palio uno stage retribuito, per i due studenti dei gruppi vincitori che meglio degli altri sono riusciti a esprimere il tema della comunicazione d’azienda in materia di sostenibilità. Nella commissione che ha giudicato i lavori c’erano anche i manager che potrebbero in futuro usare proprio le loro idee: il direttore marketing comunicazione di Biesse, Raphael Prati, e l’Amministratore delegato di Tvs, Giuseppe Bertozzini, assieme alle docenti Lella Mazzoli e Stefania Antonioni. I ragazzi sono stati poi premiati da Paolo Iabichino, uno dei massimi esperti di comunicazione pubblicitaria in Italia. “Mi sento come Alessandro Cattelan a X-Factor”, ha detto il pubblicitario mentre decretava i nomi dei due gruppi vincitori.

Padelle e alberi

Per l’azienda di padelle di Fermignano, Tvs, è stato premiato il gruppo numero 4 col progetto intitolato “Il dreamgreen di Tvs” (presentato dagli studenti Tommaso Demattè, Fiorella Napolitano, Letizia Urrata, Barbara Clementi, Virginia Marani e Roberto Pasqualini). I ragazzi, oltre ad una dettagliata analisi dei competitor, hanno proposto una piccola donazione per ogni padella venduta per finanziare il progetto #reforest, in collaborazione con la federazione Pro Natura Marche. Ma non solo. L’Ad Bertozzini ha valutato positivamente l’idea di packaging innovativo “Dissolve”, mutuato dall’idea del famoso designer canadese Simon Laliberté. “Non ci accontentiamo dell’imballaggio riciclato, pensiamo che il biodegradabile sia la nuova frontiera”, hanno detto i ragazzi. “Ho scelto il gruppo 4 perché si è giocato i suoi 20 minuti meglio di quanto hanno fatto gli altri. Ma non è stato semplice scegliere, lo ammetto. L’idea in generale era positiva, i contenuti sono stati espressi bene e l’idea del nuovo packaging è geniale”, ha detto Bertozzini al momento della premiazione.

I due gruppi che hanno vinto il business game

Per la Biesse è, invece, stato premiato il gruppo 2 col progetto “Biesse sustainability, innovation and human” (presentato da Matteo Buchta, Adolfo della Manica, Sara Paradiso, Diana Egidi e Francesca De Donatis). La loro presentazione è iniziata con un advergame –  cioè un gioco che ha fini pubblicitari – dal titolo “Biesse run”. Un esperimento dove un dipendente dell’azienda, sulla scia del famoso gioco Temple Run, corre tra i macchinari per la lavorazione del legno. I ragazzi hanno poi ideato un piano triennale per promuovere, nei prossimi anni, la sostenibilità ambientale dell’azienda. “I ragazzi hanno avuto la capacità di rivolgersi ad un target giovane. Hanno affrontato in maniera creativa lo sviluppo del progetto, presentando sia un intervento immediato fattibile, sia un piano a medio termine. Non so quante idee riusciremo a concretizzare, ma ci proveremo. Proveremo anche a fare un secondo stage. Ci sono varie persone che si sono distinte questa mattina”, ha detto entusiasta Prati.

Le altre idee: dalla foresta aziendale all’Emisferico di Valencia

Oltre ai vincitori, però, anche gli altri sette progetti proponevano tantissime idee diverse. Tra i ragazzi che hanno lavorato per Tvs c’era chi ha pensato a creare una foresta aziendale a Fermignano, tramite la piattaforma Treedom, che ti permette di piantare alberi con un click del tuo mouse, e chi pensava vincente il coinvolgimento della celebre influencer Camihawke, regalandole un set di pentole da sfoggiare nelle sue Instagram stories. Il progetto intitolato “Cambia musica con Tvs” – che come veste grafica ha due padelle al posto di un giradischi – per il marketing ha, invece, ipotizzato una collaborazione multicanale con lo chef Marco Bianchi.

Uno dei momenti della presentazione

Tra i progetti che erano rivolti alla Biesse, uno ha proposto una sfilata di moda per il sostegno ambientale con i pregiati capi della stilista Alberta Ferretti nella kermesse #RunawayForSustainability, da svolgersi proprio nello show-room dell’azienda a Pesaro. Altri hanno pensato ad un’apericena in azienda, mentre il gruppo 9 ha portato tramite un breve video  i presenti a Valencia per il lancio della campagna Fimma 2020, – la più importante fiera commerciale del settore del legno – dall’Emisferico della città spagnola. Un proiettore e un countdown, un’opera di ambient marketing, dove sui vetri della struttura compariva a grandi lettere il nome della Biesse. Tra le idee dei ragazzi è saltata fuori anche una proposta di collaborazione tra la Biesse e l’ong Fsc per l’Fsc friday di settembre.

I “giudici”

L’Università che pensa al futuro

“Sono stati due mesi straordinari. Abbiamo lavorato moltissimo e ci siamo impegnati tutti molto e soprattutto voi studenti. Biesse ha proposto un doppio stage perché non sapeva chi scegliere, mentre la Tvs voleva l’ex aequo ma quest’anno non gliel’ho concesso. L’idea che gli imprenditori vengano qui e siano imbarazzati nella scelta significa che siete stati fortissimi. L’anno prossimo il progetto sarà rinnovato. Stiamo già lavorando alla campagna istituzionale 2020-21 per attirare cervelli, intelligenze e talenti in quest’università ricca, creativa e che pensa al futuro”, ha concluso la professoressa Mazzoli coordinatrice del progetto. Iabichino, ha parlato di come è cambiato il mondo della pubblicità: “Rispetto agli anni ’80, anni d’oro del settore, la pubblicità è molto diversa. Non si pensa più solo al prodotto e al consumo. Oggi la pubblicità serve, anche e soprattutto, per veicolare messaggi importanti come quello ‘green’ o altri d’impatto sociale”. Presente anche il rettore Vilberto Stocchi, che durante i saluti di rito ha ribadito l’importanza della sinergia tra “Carlo Bo” ed eccellenze del territorio, non risparmiando una critica alla manovra del governo che taglia i fondi all’università e alla ricerca.

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