Coronavirus, nasce DiAry, l’app dell’UniUrb per frenare il contagio del virus e premiare chi sta a casa

di LUCA GASPERONI

URBINO – Un filo rosso per uscire dal labirinto del coronavirus e contenere il contagio: l’università di Urbino lancia Digital Arianna, un’app per tracciare, attraverso il gps del telefono, gli spostamenti delle persone e premiare chi sta a casa. DiAry, frutto di una partnerhsip tra la Carlo Bo e la società Digit, uscirà lunedì in versione beta per i test ed entro fine marzo sarà scaricabile gratuitamente negli store online Android e Ios.

Il nome dell’app richiama la principessa di Creta, Arianna, che nel mito greco usò un filo per ricordarsi l’uscita dal labirinto del Minotauro. L’app funziona allo stesso modo: registra i movimenti quotidiani e lascia agli utenti la possibilità di condividerli, in forma anonima, a un database centrale, permettendo di ricostruire spostamenti e luoghi più frequentati. La raccolta dati servirà a costruire una mappa per studiare e prevenire il contagio del coronavirus.

Per chi invece rimane in maniera responsabile a casa, DiAry assegna dei premi per l’impegno sociale: si chiamano Wom (Worth one minute) e sono utilizzabili come voucher sconto con esercenti e fornitori di servizi che aderiscono al progetto. “Il tempo che trascorriamo a casa in questo momento di emergenza è l’arma più efficace per combattere il Covid-19 – spiega Alessandro Bogliolo, docente Uniurb e coordinatore del progetto – con questa app intendiamo riconoscerne il valore, per farne un elemento di coesione sociale.”

Privacy al sicuro

L’app è privacy friendly: per il suo utilizzo non richiede né registrazione né creazione di account, perché conserva automaticamente sul dispositivo personale tutti i dati che raccoglie. Le statistiche che vengono calcolate quotidianamente non contengono dati personali, né informazioni sensibili che consentano di risalire alla persona a cui si riferiscono. Le informazioni statistiche inoltre, saranno inviate al server centrale in modo anonimo solo su richiesta dell’utente.

“Con quest’app consentiamo all’utente di conservare direttamente sul proprio dispositivo tutte le informazioni utili a tutelare sè stesso e gli altri – aggiunge Bogliolo – è come se tutti gli smartphone fossero una grande banca dati distribuita, in cui ciascuno gestisce i propri dati senza farli viaggiare in rete.”

Insieme contro il Minotauro

Digital Arianna è un progetto senza finalità di lucro dell’Università di Urbino e di Digit, spin off universitario e società innovativa, con il contributo volontario di civic hackers, sviluppatori e ricercatori. L’applicazione è open source e open data. Gli algoritmi sono pubblici e il codice sorgente verrà rilasciato ad aprile per permettere alla comunità open source di contribuire al progetto. Stesso discorso vale per la piattaforma Wom, utilizzata per riconoscere il valore sociale dei comportamenti individuali. Tutte le statistiche raccolte invece saranno rese disponibili come open data set.

“Il progetto è aperto alla partecipazione e al contributo di chiunque ne condivida l’intento e pensi di poter contribuire a aumentarne l’efficacia”, si legge nel comunicato. L’università di Urbino in particolare è alla ricerca di sviluppatori per migliorare il lato delle programmazione, esercenti per aderire al progetto Wom ed esperti di comunicazione per promuovere le campagne di sensibilizzazione.

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