Urbino piange “Gigi”, storico ristoratore de La Fornarina

Luigi Simoncelli, proprietario de La Fornarina
DI EMILIA LEBAN E STEFANO SCIBILIA

URBINO – C’era sempre il tavolo degli amici, pronto con il piccantone al pomodoro per chi sedeva a mangiare con lui. Luigi Simoncelli ha lasciato il segno, come ristoratore, imprenditore e per le sue qualità umane. E’ morto sabato primo maggio, 78 anni, di cui 40 nella ristorazione, imprenditore e proprietario de “La Fornarina” in Via Mazzini, socio di altri locali, tra cui il bar Basili in Piazza della Repubblica e la discoteca “Scorpio” in Via Bocca Trabaria Sud.

“Un grande uomo, sempre elegante, ha fatto la storia di questa città”, dice Riccardo Nuccelli, il proprietario della pizzeria “Il Buco”, altra storica bottega a trenta passi dal ristorante di “Gigi”, in via Cesare Battisti.

In Piazza della Repubblica tutti si ricordano di lui. Punto di riferimento per la città, membro del Circolo Cittadino Urbino, “non è rimasto indifferente alla comunità” dicono gli amici al bar “La Monaca”. Anche Rita del ristorante “Deliziose Follie” lo ricorda come “una persona gentilissima, non ci sono altre parole per descriverlo”. “Mi ha visto nascere, andavo spesso a mangiare al suo locale gli strozzapreti al cartoccio – racconta al Ducato Marco Sanchini, titolare del Basili – era una persona squisita, molto generosa”.

Di poche parole, ma ben misurate: “Come uno scultore elimina il superfluo dalla scultura, lui eliminava il superfluo dalle frasi – dice Tiziano Mancini, dell’Università di Urbino, che ne ha tratteggiato un ricordo sul Resto del Carlino, che racconta anche il rapporto indelebile tra l’imprenditore e la moglie Mercedes. “Senza di noi le nostre mogli fioriscono. Senza di loro noi non siamo niente”, era una delle frasi che Simoncelli amava dire.

Ai suoi tavoli hanno pranzato o cenato un po’ tutti, studenti e professori, e anche i grandi nomi che, nel tempo, sono passati per Urbino, o ne hanno fatto la storia. Al Piccolo Bar di Ido e Ado ancora si narra come Don Italo Mancini, Paolo Volponi, Lucio Dalla, talvolta accompagnato dall’amico Luciano Pavarotti, hanno gustato le prelibatezze de La Fornarina. Anche l’ambiente accademico si raccoglieva nel locale. Non era insolito imbattersi nei rettori dell’Università di Urbino, come Carlo Bo e Vilberto Stocchi.

I funerali si terranno domani, 4 maggio, alle 15 nel Duomo di Urbino, Luigi Simoncelli verrà sepolto al cimitero di San Bernardino.

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