Il turismo a Urbino ancora non decolla, hotel al palo. Ma respirano i B&B

DI ALICE TOMBESI

URBINO – A guardarla dall’alto, Piazza della Repubblica quasi non si riconosce. Di visitatori e scolaresche che annunciavano l’arrivo della stagione primaverile finora non c’è traccia. Da più di un anno il virus ha trasformato la città – e la sua piazza simbolo – in un centro vuoto che aspetta. Le casse del Comune di Urbino lo testimoniano. E ancora, mentre gradualmente il Paese esce dalla tempesta Covid, il turismo sembra continuare a starci dentro.

I b&b meglio degli hotel

Segnali di miglioramento ci sono, ma contrastanti. Fuori dalle mura alcuni Bed&Breakfast hanno ricevuto diverse prenotazioni a partire da fine maggio, ma non si può dire la stessa cosa per gli alberghi nel centro storico: “Il turismo non si crea in una settimana – dice il titolare dell’Hotel Raffaello – Urbino è vuota e di prenotazioni non ce ne sono state. Per fortuna la mia è una realtà a conduzione familiare. Altri alberghi sono stati costretti a chiudere definitivamente”. E i fondi che arrivano dalla tassa di soggiorno, quell’imposta che ogni anno i visitatori versano alle strutture ricettive (che a loro volta rigirano al Comune), sono infatti drasticamente diminuiti: nel 2019 le entrate erano state di 192.087 euro, nel 2020 di 100.327 euro. Un calo del 47,78%.

Per le Marche che si affacciano sul mare, la situazione non è migliore. L’hotel Perticari di Pesaro aprirà solo a fine maggio: “Siamo chiusi dal 23 dicembre e questi ultimi weekend, nonostante il bel tempo, di turisti se ne sono visti pochi” afferma Giancarlo Nestori, chef dell’albergo.

PALAZZO DUCALE – Prenotazione obbligatoria: “Costretti a respingere il 30% dei turisti”

Un piano per far ripartire il turismo

La ripresa definitiva è il sogno di tutti, ma è appesa a fragili variabili: l’andamento della curva dei contagi, l’aumento delle vaccinazioni e la fiducia dei viaggiatori nel volersi rimettere in moto. La ferita aperta dal Covid non è facile da rimarginare e le false partenze del turismo, con l’alternanza di movimento e stasi, ne sono l’esatta dimostrazione. È per questo che il Comune di Urbino ha presentato il 7 maggio un Programma triennale per dare nuovo ossigeno al settore. Obiettivi: aumentare le presenze e ‘destagionalizzare’ l’arrivo dei visitatori. “Vogliamo garantire continuità dell’economia di questo settore” ha detto Roberto Cioppi, assessore al Turismo di Urbino, che ha confermato però la difficoltà di fare previsioni oggi per capire se e come evolverà la situazione domani. “La fascia di domanda sulla nostra città va dai 35 ai 65 anni e sono soprattutto le donne a prenotare. Speriamo che la loro presenza venga confermata con gli stessi numeri del 2020” conclude l’assessore.

Tutto un altro discorso per la fascia degli over 65. In questo caso lo spostamento è strettamente collegato alla vaccinazione. Per Alberto Tassi, presidente di Assoturismo della Regione Marche, “Ci sarà un giugno molto lento nella ripartenza perché aver posticipato la seconda dose a luglio sta creando problemi agli anziani, che viaggiano soprattutto in quel periodo”. Tassi conferma il dato ormai evidente di una primavera ‘bruciata’ ma spera in una ripresa estiva, come era stato per il 2020.

Nelle Marche presenze dimezzate

Lo scorso anno, con l’arrivo del primo caldo, il virus era percepito come una presenza costante, certo, ma meno invadente e soprattutto meno mortale. Ad un andamento incoraggiante della curva dei contagi è seguita una rinnovata fiducia nel viaggiare. Secondo il Dossier stilato da Assoturismo e Confesercenti, nelle Marche le presenze turistiche per il 2020 sono state poco più di 5 milioni. Quasi la metà del 2019, quando erano arrivate a 10,371 milioni, ma un dato comunque rilevante per un settore azzerato dai primi mesi di pandemia. Nei comuni a vocazione culturale, storico e artistica- come Urbino- il bilancio finale di perdite per le categorie interessate è stato del -54.5% nel solo 2020. Senza considerare, poi, il crollo delle entrate ricavate dalle spese turistiche: – 1.061.258 milioni di euro.

Nel 2021 non si parte da zero presenze, come era stato per l’anno scorso, ma qualche decimale in più. Una variazione talmente minima da essere definita, in termini statistici, ‘rimbalzo tecnico’. A dirlo è Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo: “Siamo totalmente fermi. Questa primavera non c’è stato movimento e aspettiamo la stagione balneare per vedere qualche segnale di ripresa. C’è bisogno che si recuperi fiducia nel viaggiare. Gran parte lo farà l’evoluzione complessiva della situazione pandemica”.

LEGGI ANCHE – L’arte per ripartire con la tomba di Raffaello e la mostra su Ventrone

Turismo di prossimità

A restare a galla nella difficoltà del periodo è stato il turismo di prossimità: la riscoperta di luoghi vicini – immersi nella natura – di lunghe camminate o di mezzi alternativi come la bicicletta è stata la risposta di molti italiani alla staticità forzata. Se prima del covid progettare vacanze o salire a bordo di un aereo era all’ordine del giorno, oggi nulla è più così scontato. E allora ci si è ingegnati. Si è scoperto – o riscoperto – il trekking, sono stati prediletti gli sport all’aperto come l’equitazione o le passeggiate immersi nella natura. La tendenza è confermata da Federico Scaramucci, titolare dell’agenzia viaggi Urbino Incoming e presidente di Inside Marche Live, un’associazione che racchiude i tour operator della Regione: “C’è stato un rinnovato interesse per gli spazi aperti, la sostenibilità ambientale e il turismo green”. Non a caso, Federico ha da poco aperto insieme alla collega Margherita Borgiani la Raffaello travel group, una piattaforma che unisce quattro brand di viaggi con centinaia di proposte di turismo all’aperto ma in prossimità.

Nello stesso periodo, un anno fa, la situazione pandemica era molto più incerta. Oggi la campagna vaccinale in corso è un dato certo su cui riporre non solo una speranza, ma la certezza di uscita dall’emergenza sanitaria. Tra poco, a guardarla dall’alto, si tornerà a riconoscere Piazza della Repubblica. Visitatori e scolaresche non annunceranno solo l’arrivo della stagione primaverile, ma il ritorno alla normalità.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi