Con settembre non finisce l’estate: ancora molti turisti a Urbino. Boom in luglio e agosto per hotel e musei

di ALICE TOMBESI

Seduta ai piedi del Duomo di Urbino c’è una signora che legge la cartina della città. Alle sue spalle, la cattedrale torreggia maestosa: «Vengo da Siena – dice – e rimango per due giorni». Poco più giù, lungo la via che porta fino a piazza della Repubblica, un signore ai piedi di una colonna fa lo stesso: prova a orientarsi per la città tenendo la mappa in una mano mentre nell’altra si aiuta con il telefono: «Tornerò a Milano tra qualche giorno». A Urbino, la fine della stagione estiva non ha portato via i turisti. Si mescolano agli studenti universitari che da poco hanno ricominciato a studiare per gli esami di settembre. Tra Palazzo Ducale e Casa Raffaello il via vai di persone è continuo. Molti sostano in piazza della Repubblica e immortalano il momento in una foto. 

Le voci di Assoturismo regionale e nazionale

Nel 2020, il settore turistico era stato tra i più colpiti dalla pandemia. Quest’anno, invece, l’andamento positivo della stagione estiva ha superato qualsiasi proiezione. Nelle Marche l’aumento è stato graduale ma ha interessato sia le località balneari che l’entroterra: «L’inizio è stato calmo – afferma Alberto Tassi, presidente di Assoturismo Marche – poi il caldo e la ritrovata felicità anche grazie alla fiducia nel vaccino hanno aiutato». Secondo Tassi, nel mese di luglio l’aumento dei turisti si attesta tra il 15 e il 20% rispetto al 2020, tra il 5 e il 10% ad agosto – periodo in cui l’incremento dei visitatori è fisiologico – mentre crede che a fine settembre i turisti saranno il doppio. Ancora lontani dalle cifre pre-covid, quando il turismo rappresentava il 13,4% del Pil italiano, sarà il quadro di fine settembre a dimostrare se quello degli scorsi mesi è stato l’inizio di una ripresa o solo una boccata d’ossigeno. A confermarlo è Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo: «Cinque settimane non sono sufficienti a far quadrare i bilanci di 19 mesi di pandemia. L’autunno sarà la stagione di prova per comprendere se si comincia a parlare di una ripresa vera e propria». 

Per il secondo anno di seguito si conferma il turismo di prossimità, con molti italiani interessati a visitare luoghi vicino a casa piuttosto che all’estero. Al contrario, rispetto al 2020 sono aumentati i turisti stranieri: «Si vede l’effetto del Green pass – afferma Federico Scaramucci, titolare dell’agenzia di viaggi Urbino Incoming – è stato un incentivo a muoversi più tranquillamente. Una cosa che ho notato, però, è stata la carenza di eventi: la festa del Duca, ad esempio, anche quest’anno non è stata organizzata. Il Comune dovrebbe fare un calendario per il 2022/2023 più ricco di iniziative che possiamo inserire nei pacchetti da offrire ai visitatori». Non è della stessa opinione l’assessore al Turismo di Urbino, Roberto Cioppi: «Abbiamo aumentato i luoghi di visita aprendo gli oratori, la fortezza Albornoz e la copia del mausoleo di Raffaello oltre che ampliato l’offerta legata all’outdoor: escursionismo, cavalli, canoa». Piuttosto – conclusa in positivo la stagione estiva – per l’assessore è importante destagionalizzare il turismo, creare un’economia continuativa per la città che permetta agli operatori del settore di investire. 

Com’è andata la stagione per b&b e hotel

Nel quadro delineato va ad aggiungersi un altro elemento di novità: quest’anno la stagione turistica si sta allungando fino ad arrivare ai primi di ottobre. Lo confermano le titolari del Bed and breakfast Ca’ Lavalle e Ca’ Lupino, entrambe con prenotazioni che arrivano fino a fine settembre. Stesso trend per l’hotel Italia:«A settembre abbiamo avuto un aumento del 10% rispetto al 2020 – dice Santangelo Ignazio, dipendente della struttura – a luglio del 50% mentre ad agosto quasi la stessa cifra». Per l’hotel Raffaello, invece, «è un settembre scarico e c’è l’incertezza di ottobre – dice il titolare – ma ad agosto i numeri sono stati alti».

E per i musei

Una situazione confermata dai risultati dei musei, dove l’introduzione del green pass per accedere ai luoghi chiusi sembra aver dato una spinta ulteriore all’incremento delle visite: «I numeri sono stati alti e costanti – dice Luigi Bravi, direttore di Casa Raffaello – il certificato verde non ha influito e sono stati pochi gli episodi di protesta: nei giorni con più visite era al massimo uno il turista che voleva accedere al museo senza il green pass». Anche per Palazzo Ducale la stagione estiva è andata meglio dello scorso anno: a luglio sono stati 18.730 i visitatori, +4% rispetto al 2019, anno dei record in cui si era superata quota 260.000. Questo agosto, invece, sono stati incassati 163.832 euro, il 17% in più rispetto allo stesso mese del 2019 e quasi 25.000 visitatori. Cifre che, in un’intervista al Ducato, avevano portato il responsabile alla comunicazione di Palazzo ducale, Stefano Brachetti ad affermare:«Sembra che il Covid-19 non ci sia mai stato».

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