Urbino, spacciatore denunciò ‘colleghi’ per estorsione. Indagine scoprì maxi traffico droga

URBINO, 6 OTT – Uno spacciatore, cinque anni fa, denunciò due ‘colleghi’ per un tentativo di rapina ed estorsione. Accadeva a Urbania. Grazie a quell’indagine i Carabinieri arrivarono a scoperchiare un vaso di Pandora: nacque così una maxi operazione antidroga, che ha poi coinvolto anche Urbania, Urbino, Fano, Pesaro e Rimini, nel febbraio 2017.

Cocaina pura, la droga ritrovata dalle forze dell’ordine: mezzo chilo a Rimini, 300 grammi al casello dell’autostrada di Fano; 85 i capi di imputazione di quel processo, di cui 13 hanno già chiesto il rito abbreviato. Uno degli imputati rintracciato addirittura a Treviso al momento degli arresti.

Si é tenuta oggi presso il tribunale di Urbino l’udienza dibattimentale che riguarda la denuncia da cui è emersa tutta quella storia. Di fronte al collegio, presieduto dal giudice, Massimo Di Patria, si è svolto procedimento a carico di R. F. e C. K., entrambi denunciati nel 2017 da M. M. per droga, estorsione e minacce.

M.M., già noto da altre indagini per la sua attività di spaccio, si era rivolto ai Carabinieri di Urbania dichiarando di essere stato vittima di estorsione e di aver subito minacce quando si trovava al bar centrale di Urbania, da parte dei due connazionali. Le testimonianze della barista del locale e di un testimone, che si trovava all’interno del bar, sono state depositate e acquisite dai giudici ma non sembrano ad oggi esserci prove concrete a conferma di quanto denunciato dalla parte offesa. I due imputati erano rientrati inizialmente nel registro degli indagati anche per spaccio, ma decaduta questa accusa, sono stati rinviati ai capi di imputazione dibattuti stamattina.

La prossima udienza è stata calendarizzata il 20 ottobre.

ro.ro.

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