Enrico Mascilli Migliorini nasceva cent’anni fa: fondò l’Ifg di Urbino

Enrico Mascilli Migliorini, a destra, con Carlo Bo e la professoressa Lella Mazzoli

URBINO – Il 4 giugno 1922 nasceva a Roma Enrico Mascilli Migliorini, fondatore dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, l’Ifg: fu direttore della sede Rai di Ancona e professore ordinario presso l’Università di Urbino. Morì il 16 agosto 2016 nella sua casa di Napoli.

Nella sua carriera, Mascilli Migliorini ha insegnato Sociologia della comunicazione all’Università di  Urbino, prima collaborando, a partire dal periodo in cui guidava la Rai di Ancona, dal 1965 al 1970, e poi in modo organico divenendo ordinario nel 1978. Chiamato all’Ateneo di Urbino da Carlo Bo, lasciò sulla materia la sua impronta: avere capito con anticipo l’importanza dell’instantaneità dell’informazione.

“Se non hai tutto e subito, non vinci nella comunicazione”, spiega al Ducato Lella Mazzoli, direttore dell’Ifg di Urbino e unica sua allieva ad averlo seguito ed essergli stata vicino dai banchi della facoltà agli ultimi giorni. “Siamo ancora tanti ad Urbino a ricordare le lezioni di Mascilli Migliorini – continua -, dove ci diceva di non fare ricerca solo sui libri. Ad esempio, ci faceva fare studi su e con le grandi imprese, una metodologia che ora è prassi comune”.

Ma l’aspetto che Mazzoli ci tiene più a sottolineare è “l’eclettismo culturale di Mascilli Migliorini”: “Ricordo che, nel suo periodo da urbinate, venne chiamato prima avvocato, poi direttore, poi professore e infine preside. È l’immagine di uno studioso davvero particolare, per cui non esisteva sapere accademico senza poterlo applicare nella vita reale”. Il sapere e il fare sono secondo Mazzoli l’eredità che Mascilli Migliorini lasciò ai suoi allievi.

Un eclettismo evidente nella stessa vita dell’ex preside di Sociologia della comunicazione, che conferì la laurea ad honorem a Luciano Pavarotti e Arthur Miller. Laureato in giurisprudenza a La Sapienza di Roma, durante la seconda guerra mondiale è responsabile della stampa clandestina liberale a Udine. Rimane in Friuli Venezia Giulia dopo la guerra, fondando Il Messaggero Veneto. Nel 1950 è a Napoli, nella redazione de L’Opinione, giornale diretto da Benedetto Croce.

Inizia poi la sua vita da uomo della Rai, prima come direttore della sede regionale della Calabria a Cosenza nel 1958, poi ad Ancona nel 1965 ed a Firenze nel 1970. Nelle Marche iniziò un rapporto di amicizia e lavoro con Carlo Bo, che si concretizzò nella facoltà di Sociologia nel 1979 e poi nella Scuola di formazione al giornalismo approvata dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti aperta nel 1989 e operativa dal 1990.

red Il Ducato

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi