Referendum giustizia, Urbino: evento Comitato promotore “sì” al Consorzio

Tribunale di Urbino

URBINO, 06 GIU – Venerdì 10 giugno alle 18 è in programma l’ultimo incontro della campagna in favore del referendum sulla Giustizia, al centro commerciale Il Consorzio di Urbino.

L’evento è organizzato dal Comitato promotore per i cinque “sì”, composto da tutti i partiti che sostengono il referendum, in vista della votazione del 12 giugno. L’argomento principale sarà la storia della giustizia italiana, approfondita dagli interventi degli avvocati Antonio Fabi e Elena Fabbri, moderati dal coordinatore di Italia Viva Urbino, Giovanni Alvarez.

I cinque quesiti referendari

  1. Abolizione della Legge Severino. Questa legge vieta a chi è stato condannato in via definitiva, per corruzione o altri gravi reati, di ricoprire incarichi di governo e prevede la sospensione dalle cariche regionali e locali anche per condanne non definitive. Se dovesse vincere il “sì”, saranno i magistrati a stabilire caso per caso l’interdizione dai pubblici uffici.
  2. Limitazione delle misure cautelari. Il secondo quesito si propone di abrogare l’applicazione delle misure cautelari per i reati di minore entità, quando la motivazione della custodia preventiva è il pericolo di reiterazione del reato.
  3. Separazione delle carriere dei magistrati. Con la vittoria del “sì”, chi entra in magistratura dovrà scegliere all’inizio se perseguire la carriera giudicante (giudice) o requirente (pubblico ministero), senza possibilità di cambiare in seguito.
  4. Valutazione dell’operato delle toghe. Chi vota “sì” spera nella possibilità che i docenti universitari in materie giuridiche e i rappresentanti dell’avvocatura guadagnino il diritto di voto al Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e ai Consigli giudiziari territoriali.
  5. Elezione dei componenti togati del Consiglio superiore di magistratura (Csm). Attualmente per candidarsi al Csm, un magistrato deve depositare una lista di firme di almeno 25 colleghi. Con la vittoria del “sì”, ogni magistrato potrà candidarsi liberamente.

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