Calcagnini: “Rettore donna in futuro? Non lo escludo”. Ristrutturazione dei Collegi: “Al via la prossima estate”

Il rettore dell'Università di Urbino Giorgio Calcagnini
Di CRISTINA R. CIRRI E RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – La questione legata alla proprietà dei Collegi è ferma. L’Erdis ha acquistato il Tridente e avrebbe dovuto farlo anche con gli altri. Poi la Regione non ha stanziato il fondo specifico e l’arrivo del Covid ha bloccato il processo di acquisizione. Lo ha detto il rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini nell’intervista rilasciata al Ducato. Segnali positivi arrivano invece dal fronte-ristrutturazioni dei Collegi che “dovrebbero partire la prossima estate”. Calcagnini ha parlato anche delle immatricolazioni che, dopo aver avuto un “boom” durante la pandemia, hanno subito un lieve calo. Il rettore non esclude poi che il suo successore possa essere una donna.

Lei è rettore da ottobre 2020, in piena pandemia. A metà del suo mandato si ritiene soddisfatto del numero degli immatricolati in questo periodo? Quest’anno sono aumentati o diminuiti rispetto all’anno scorso?

Rispetto al picco massimo di iscrizioni avuto nei periodi del Covid, c’è stato un calo molto contenuto. Quest’anno rispetto allo stesso periodo di quello scorso abbiamo 120 studenti immatricolati in meno. Percentuale contenuta se consideriamo il boom delle telematiche e il calo demografico.

Riguardo alla proprietà dei Collegi sappiamo che l’Erdis ha già acquistato il Tridente ma non le altre strutture. Qual è la situazione al momento?

Il tridente è stato acquistato dalla regione Marche nel periodo di crisi finanziaria dell’Ateneo per aiutarlo ad andare avanti. Poi c’era stato un accordo firmato dal rettore precedente con il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Si è scoperto poi, con il cambio di giunta, che dietro quell’impegno non era stato stanziato un fondo specifico. La nuova giunta regionale si è trovata quindi con delle scelte da fare, il Covid ha indirizzato le risorse verso cose più urgenti e la cosa è finita lì. L’università per gestire al meglio i Collegi dovrebbe costituire una società di gestione ma al momento non ci sono le condizioni.

Erdis e UniUrb hanno stipulato un accordo per realizzare interventi di adeguamento a impianti elettrici e antincendio alla Vela, l’Aquilone e le Serpentine. A che punto sono i lavori?

La domanda è quando inizieranno. Il Ministero ha finanziato gli interventi. I lavori partiranno – credo – in estate e inizieranno dalle Serpentine. Il problema dei Collegi nasce dal passato. Probabilmente nei periodi di crisi dell’ateneo non abbiamo fatto interventi straordinari. L’altro progetto delle residenze alla zona Petriccio invece non è entrato nel finanziamento, ma è nel secondo blocco di progetti approvati per i quali non c’erano risorse. Verrà finanziato con i prossimi fondi che il governo metterà a disposizione. Il progetto è di dotare la realtà universitaria di Urbino con maggiori strutture, anche pubbliche, di alta qualità.

Il tema dei femminicidi e della violenza di genere sono stati oggetto di dibattito nelle ultime settimane. L’Università ha uno sportello di ascolto. È stato utilizzato dalle studentesse? Vi sono arrivate richieste o esigenze particolari su questo tema?

Ho chiesto di avere i dati su quanto lo sportello, e tutte le altre forme di assistenza, siano utilizzati. Stiamo sensibilizzando anche attraverso le attività culturali, per esempio un ciclo di film organizzati dal Comitato unico di garanzia.

Nel 2022 è stato approvato il Gender equality plan dall’università con scadenza nel 2024. Una delle cinque aree del progetto riguarda proprio l’alternanza di genere in ruoli di potere e decisionali degli atenei. A che punto siete nella realizzazione di questo obiettivo?

È un obiettivo da realizzare in un triennio. A livello di governance c’è ancora uno squilibrio tra genere maschile e femminile. Con lo sforzo del mio rettorato e con la collaborazione dei colleghi è aumentato il numero di prorettori donne. Nel nucleo di valutazione dell’ateneo che abbiamo rinnovato c’è una componente femminile superiore a quella maschile.

Quindi non è da escludere che il prossimo rettore possa essere una donna?

Non è da escludere. Già tra gli studenti, così come nel personale, c’è una maggioranza femminile. Nella componente accademica c’è parità tra i ricercatori e i professori associati, ma non tra quelli ordinari. Questo gap si potrà colmare solo nel tempo.

Le strade di accesso agli studentati sono buie. C’è un dialogo col Comune per rendere i Collegi più sicuri, per esempio migliorando l’illuminazione pubblica?

Sì, il Comune e l’Erdis sono in contatto per migliorare l’accesso ai Collegi installando telecamere di sorveglianza. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni da parte delle studentesse sulla questione “guardoni“, fortunatamente però non si tratta al momento di situazioni pericolose. Faremo di tutto per evitare situazioni di disturbo nei confronti soprattutto delle ragazze.   

Nel 2015 è stata lanciata l’iniziativa del Polo universitario penitenziario. Nel 2021 questo impegno è stato rinnovato. Quali sono i risultati raggiunti?

Il riscontro sembra essere molto buono. Lo vediamo dal rapporto instauratosi con l’amministrazione penitenziaria e gli incontri in Ateneo con la Polizia penitenziaria. L’università, dove può, aiuta coloro che vogliono occupare il tempo studiando e sperando di reinserirsi in maniera naturale nella società.

Urbino attrae studenti da tutta Italia pur partendo dallo svantaggio di essere collegata male. Nel 2021 lei aveva ipotizzato una metropolitana di superficie Pesaro-Urbino. Ci sono stati dei passi in avanti?

La metropolitana di superficie sarebbe un sogno ma finora non si è fatto nulla. Abbiamo raccolto sollecitazioni da parte dei rappresentanti degli studenti ma il problema non riguarda solo Urbino ma anche Macerata e Camerino. Abbiamo inviato una lettera all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare la questione ma non abbiamo ricevuto risposta. Serve maggiore attenzione dalla regione.


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