Per Urbino “è stato l’autunno più caldo. A Natale il meteo non cambia, ma è sempre più imprevedibile”

Piero Paolucci dell'Osservatorio Serpieri
di MARTINA TOMAT

URBINO – Non è ancora tempo di guanti e moon boot. È dicembre ma le temperature sono ancora alte e anche il Natale non sarà troppo diverso dal trend di questi giorni. Il sogno dei più romantici si infrange poi su una statistica che lascia poco spazio alla fantasia: la neve il 25 dicembre a Urbino è caduta davvero solo cinque volte nell’ultimo secolo. E quest’anno non farà eccezione.

L’autunno più caldo

“È l’autunno più caldo da quando si registrano dati a Urbino cioè dall’ 1 maggio 1850 – spiega Piero Paolucci dell’Osservatorio Serpieri– Anche il vecchio record del 1923 è stato scavalcato di mezzo grado. Questa è al secondo posto come stagione estrema di calore: superata solo dalla torrida estate del 2003. Ma non è un caso anomalo: tra dicembre e gennaio spesso abbiamo periodi di alta pressione così spinti”. 

A Fermignano è inverno alle Cesane ancora autunno

I dati di oggi sono poi molto eloquenti: “Alle Cesane che sono il posto di rilevamento più alto a circa 630 metri la temperatura minima stamattina era di 8,5 ° mentre a Fermignano che è a fondovalle, 300 metri più in basso era quasi meno 1°: quasi 10 gradi di differenza alla stessa ora. In pratica a Fermignano è inverno mentre alle Cesane tardo autunno con temperature riconducibili a fine ottobre inizio novembre”. 

E il Natale non riserverà molte sorprese: “La campana di alta pressione ci accompagna fino a Natale. Ci sarà probabilmente qualche grado in meno rispetto a questi giorni ma sarà una differenza sottile”.  

Neve a Natale solo cinque volte in 100 anni

La neve invece, prima delle 72 ore poco prevedibile, difficilmente farà capolino: “Negli ultimi 100 anni c’è stata solo 7 volte la neve a Natale. Per due volte sono stati 12 i cm di neve caduta. In due annate c’è stata giusto una spolverata quasi irrilevante. E con le temperature più alte il fenomeno nevoso sarà sempre più difficile”. 

Il cambiamento climatico crea imprevedibilità

Il cambiamento climatico abbraccia tutte le stagioni con conseguenze anche sulle previsioni meteo, che sono meno precise. Per questo sapere con esattezza il meteo di Capodanno non è ancora possibile: “Dal 1985 c’è stato un aumento di temperature molto importante in tutte le stagioni questo porta ad alterare condizioni climatiche da cui si parte per le previsioni che sono un dato statistico. Per farla semplice: in un mega computer a Bologna ci sono tutti i dati pregressi,  partendo dalle condizioni attuali lui ricerca tutte le volte che siamo partiti da una configurazione simile e analizza quello che è successo. Ma le perturbazioni non si comportano più come 50 anni fa”.

Quest’anno a giugno tutta la pioggia del 2022

Una nota positiva però. Nonostante le elevate temperature il sistema idrico locale nel 2023 non è andato in crisi: “C’è stata una controtendenza: abbiamo avuto tre annate di siccità molto pericolose per il nostro territorio. Se mancano precipitazioni primaverili e autunnali di solito è difficile. A giugno quest’anno erano già cadute tutte le precipitazioni che c’erano state in tutto il 2022 quindi questo ci ha permesso di superare un’estate caldissima”. 

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