In mostra a Fabriano tre nuove opere dell’urbinate Carlo Iacomucci

di LAURA NASALI

URBINO – Pittore e incisore, 75 anni, Carlo Iacomucci è nato e cresciuto a Urbino. Anche se da pochi anni ha aperto il suo laboratorio artistico vicino Jesi, la sua città continua a essere per lui una fonte di ispirazione. Il vento di Urbino, gli aquiloni, le poesie di Giovanni Pascoli sono racchiusi e raccontati dalle pennellate di colore del pittore.

Quando il critico d’arte Giuseppe Salerno lo ha invitato a partecipare alla mostra “Tante carte su carta” (Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, largo Fratelli Spacca 2, fino al 24 marzo), Iacomucci si è subito messo a lavoro. Realizzando le tre carte richieste per partecipare alla collettiva che include le opere di altri 60 artisti: un re, una regina e un fante. Unica regola: nessun richiamo a picche, cuori, quadri o jack. Per il resto piena libertà.

La Regina di Carlo Iacomucci in mostra a Fabriano

“Per realizzare le tre carte ho utilizzato tecniche miste: la penna grafica, i colori acrilici e la tecnica della punzonatura – spiega l’artista – Tutte e tre hanno dei richiami a Urbino. Nella parte alta delle carte ho inserito gli aquiloni, un simbolo che mi è caro e che riporto nella mia arte ormai dagli anni 80. Si tratta di aquiloni immaginari, quasi impossibili da riconocere”. In tutte e tre le opere inoltre, ” sono presenti i movimenti ventosi, che mi ricordano tanto la poesia di Pascoli dedicata alla mia città”.

Il Re di Carlo Iacomucci esposto a Fabriano

Il re, la regina e il fante, nelle carte del pittore, sono rappresentati da tre manichini con vestiti tipici rinascimentali. Il fante, in particolare, ha un cappello che richiama quello di Federico da Montefeltro. “Quando dipingo mi viene naturale ispirarmi all’arte rinascimentale. Ho avuto la fortuna di frequentare l’istituto artistico Scuola del Libro a Urbino e all’epoca le lezioni si tenevano dentro Palazzo Ducale. La mia arte è nata lì e quindi è normale che nei miei dipinti ci siano richiami ai miei studi”.


Il fante di Carlo Iacomucci in mostra a Fabriano

Presente nelle tre opere esposte anche sette gocce bianche, che per il pittore rappresentano i sette colori della luce. “Cerco di inserirle sempre nei miei lavori. Di solito sono bianche perché la luce è bianca, ma basta che un raggio attraversi un prisma e la luce si scompone in 7 colori creando un bellissimo arcobaleno”.

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