Montefelcino: scazzottata per gelosia, l’invito del giudice: “Fate pace”

di CLARISSA CANCELLI

URBINO –  “Cercate di trovare un accordo tra di voi”. Questo l’invito fatto dal giudice Egidio De Leone, durante l’udienza di oggi, a Abdannabi Bouziane e ad Mohamed Afyf, i due trentenni di origine marocchina che il 19 marzo del 2017 si erano azzuffati, nei pressi di un bar a Montefelcino, per le avances che il primo avrebbe fatto alla moglie del secondo.

Uno contro l’altro, entrambi imputati, entrambi costituitisi parte civile, hanno raccontato due versioni contrastanti questa mattina sul banco dei testimoni del tribunale di Urbino. Afyf ha spiegato che, prima della zuffa, non sapeva nulla degli apprezzamenti fatti alla moglie. Era andato al bar a prendere un caffè, quando Bouziane lo ha fermato, lo ha portato fuori con la scusa di parlare e poi lo ha preso a pugni. Avvinghiati nella lotta, i due hanno poi perso il controllo: arrivati vicino a una ringhiera, alta circa un metro, sono volati al di sopra della recinzione, precipitando sul vialetto in cemento di una proprietà privata e procurandosi entrambi diverse ferite.

Afyf è finito all’ospedale con il naso rotto e un occhio tumefatto, ma è stato operato un anno dopo. “Bouziane mi ha preso sottobraccio per poi picchiarmi, ma io non sapevo nemmeno il perché. Solo quando ero al pronto soccorso mia moglie mi ha spiegato quanto successo con lui” ha spiegato al banco de testimoni.

Secodo Bouziane le cose sono andate diversamente. Sarebbe stato Afyf ad aggredirlo con l’accusa di aver importunato la moglie. In realtà, spiega, lui non ha mai tentato di corteggiare la donna. Le aveva solo offerto di regalarle dei vestitini dei suoi figli ai suoi bambini, vista anche l’amicizia tra le loro mogli.

Durante la colluttazione, Bouziane, affetto da crisi epilettiche, avrebbe perso il controllo del suo corpo precipitando oltre la recinzione con Afyf sopra. Quest’ultimo, sbattendo il viso, si sarebbe rotto poi il naso. “Mentre eravamo avvinghiati, ho cominciato a tremare tutto e così siamo caduti entrambi. Io sono finito di schiena, ferendomi, mentre Afyf ha preso di faccia un gradino” ha raccontato durante l’udienza Bouziane .

Secondo un testimone, ascoltato oggi, sarebbe stato proprio lui a fermare i due e a chiamare i carabinieri. “Sono letteralmente volati di sotto. Sono riuscito a fermarli, infilando un braccio nella ringhiera. Poi ho chiamato i carabinieri. Non ho aspettato che arrivassero perché avevo un impegno”.

Il giudice ha rinviato l’udienza al 21 gennaio 2020, invitando allo stesso tempo i “duellanti” a fare pace.

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