Soldatessa ferita nel 2018: processo, “un fischio fortissimo, le schegge, il sangue, il coma”

URBINO, 9 SET- “I mortai non li vedevo. A un certo punto sento l’ambulanza che sobbalza e mi butto a terra. Ho visto le schegge e il sangue, ho sentito un fischio fortissimo, poi solo il buio e il coma”. Lo ha raccontato Valeria Malerbi, seduta questa mattina al banco dei testimoni nel Tribunale di Urbino, durante il processo che dovrà fare luce sull’incidente che il 12 luglio 2018 le ha cambiato la vita.

La testimonianza

La Malerbi venne colpita dalle schegge di un proiettile di mortaio sparato durante un’esercitazione al poligono militare di Carpegna e finito fuori traiettoria. Sono imputati per lesioni personali colpose gli otto militari che organizzarono e gestirono quell’esercitazione: Michele Colizzi, Fabio Filippone, Claudio Marchesi, Alessio Prisco, Giuseppe Scuderi, Gianluca Simonelli e Alessandro Vecchi.

Secondo la testimonianza della Malerbi, quella mattina era arrivata al poligono con l’ambulanza pronta a prestare soccorso ai militari che si fossero feriti. Il capitano aveva fatto posizionare l’ambulanza non in vista dei mortai, come era accaduto altre volte. Malerbi lo fa notare e le viene risposto che quel giorno era prevista anche un’esercitazione di truppe da terra dopo quella con il mortaio, per cui l’ambulanza aveva una diversa dislocazione.

In seguito all’incidente Malerbi ha subito vari interventi, tra cui la ricostruzione della mascella, ha perso la vista e l’udito dal lato destro e porta due protesi dentali perché la bocca non è ancora stabile. Le schegge non sono state totalmente rimosse dal viso.

Anche se adesso non ha più bisogno di assistenza per alzarsi, lavarsi e camminare, non riesce a fare sport. Era un’atleta e gareggiava nel corpo dei Vigili del Fuoco a livello nazionale.

Il processo

Il processo si apre con la richiesta da parte della difesa di Alessandro Vecchi della nomina di un perito super partes. La difesa contesta, infatti , la perizia balistica agli atti, a suo tempo richiesta dal pubblico ministero. Il pm Andrea Boni  si oppone e il giudice si riserva di nominare un perito, non prima di aver ascoltato i consulenti tecnici e i testimoni.

Dopo la testimonianza di Valeria Malerbi, il procedimento prosegue con l’escussione di altri testi. Mentre si stanno esaminando in aula le carte topografiche del poligono di tiro di Carpegna, il pm Boni chiede che il processo prosegua a porte chiuse. La difesa non ha obiezioni e il giudice accoglie la richiesta. Le porte si aprono circa mezz’ora dopo e gli avvocati lasciano il tribunale. La prossima udienza è stata fissata il 14 ottobre 2022.

emm

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Enrico Mascilli Migliorini
Irpino innamorato del mare parlo solo e volentieri di musica. Nasco nel 1994 e mi laureo in Storia con una tesi sulla censura e il primo catalogo dei libri proibiti nella triennale a Firenze. Nella tesi di laurea magistrale a Bologna studio il popolo rom, detto zingaro, diventato parte integrante della mia vita soprattutto grazie al progetto CNR-UE Municipality 4 Roma.

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