“Fuori Centro”, disabili in fuga in un film che trasforma l’handicap in inclusione

Il regista Sandro Fabiani, 50 anni, con uno dei ragazzi protagonisti del suo primo film
di MARCO FERRARI e FRANCESCO COFANO

URBINO – Gli attori siedono in prima fila e scalpitano per l’entusiasmo. Agli applausi del pubblico rispondono con inchini e baci, come interpreti consumati. Il regista è commosso, ringrazia e stringe a sé i suoi ragazzi, poi si mette in un angolo della sala a guardare il film e non smette di sorridere. C’era un clima di festa lunedì sera al cinema Nuova Luce di Urbino per la proiezione di “Fuori Centro”. Il film, scritto e diretto dal regista esordiente Sandro Fabiani, 50 anni, che ha per protagonisti i ragazzi disabili del centro socio-educativo “L’Aquilone” di San Filippo sul Cesano.

Il film è la storia di un sogno. Il racconto della fuga di un gruppo di quattordici disabili dal proprio centro diurno. Ognuno di loro ha desideri e ambizioni da realizzare: chi vuole recitare l’Amleto in Danimarca, chi vuole fuggire sull’isola che non c’è; chi semplicemente desidera una vita normale, con un amore, un compagno e dei bambini. Tra rapine, amori sbocciati e serate in discoteca tutti riescono a coronare le proprie fantasie, prima di tornare tra le braccia amorevoli dei genitori. Nel film si passa con garbo dalla dimensione drammatica ai siparietti comici. C’è spazio anche per un paio di fughe nel mondo fantastico, come quello di Peter Pan, interpretato da uno dei ragazzi, impegnato a sconfiggere a colpi di spada un temibile Capitan Uncino.

Vogliono fuggire e vogliono farlo da soli i ragazzi di “Fuori Centro”; niente educatori o genitori apprensivi tra le scatole. Il film di Fabiani parla soprattutto della ricerca di libertà, di un bisogno di autonomia da tutto e tutti.

Alla fine della programmazione gli applausi durano a lungo, e i protagonisti si spendono volentieri in chiacchiere con i giornalisti del Ducato. Un paio addirittura chiedono l’Oscar per il regista: “Perché Sandro è una persona molto raffinata”, come spiega Luigi, 54 anni.

Per la realizzazione sono state coinvolte, tra professionisti, volontari e comparse, più di 200 persone, ed è stato finanziato grazie al sostegno di privati e della Regione Marche. Rimarrà al cinema Nuova Luce fino a mercoledì 27 febbraio.

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