Una poltrona per 5, i candidati sindaco si raccontano

di MARIA LETIZIA CAMPARSI

URBINO – A poco più di due settimane dalle elezioni comunali, che coincidono con il voto per le elezioni Europee, Urbino è un terreno di battaglia politica e i candidati sindaco sono impegnati nella campagna elettorale.

Il Ducato ha voluto dare voce a volti noti e facce nuove, per un viaggio nella vita dei candidati tra esperienze, passioni e aneddoti.

Partiamo dal sindaco uscente. Maurizio Gambini è “l’uomo del fare prestato alla politica”. Sindaco uscente, si ricandida con una convinzione: “Tanto è stato fatto e tanto c’è da fare, soprattutto ridare dignità alle forze produttive”. In questi cinque anni ha provato a rilanciare turismo, urbanistica, cultura e ambiente. Più contestato invece il lavoro sull’ordine pubblico, con le polemiche per l’ordinanza-locali.
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Giorgio Londei è l’ex sindaco a caccia del poker. Si descrive come tenace nelle idee, nelle scelte e nel togliersi alcuni vizi: a dimostrarlo, il fatto che a 6o anni abbia smesso di fumare da un giorno all’altro. Vuole “lavorare con i giovani e per i giovani”, senza dimenticarsi della periferia: “È necessario avviare un dialogo con le aree limitrofe che ci faccia tornare a essere una comunità forte e aggregata”.
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Mario Rosati è una persona “capace di ascoltare e dialogare”, come racconta chi lo conosce. Lo ho imparato da giovane, “durante il servizio civile a Fossombrone, a fianco di persone con gravi disabilità”. Come sindaco partirebbe da “una spinta di innovazione in tutti gli ambiti: commercio, turismo, cultura ma anche agricoltura e artigianato”.
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Gli obiettivi principali di Gabriele Lauricella, candidato M5s, “sono l’istituzione di un tavolo con l’università, la formazione di una commissione natura e una maggiore attenzione allo sviluppo dell’energia rinnovabile”. Lui è il “fuori sede” siciliano: arrivato qui nei panni di studente più di 20 anni fa, non se n’è più andato, convinto che a Urbino avrebbe costruito il suo futuro.
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Donato Demeli è milanista: unico ambito in cui accetta un altro colore, il nero, vicino al rosso della bandiera comunista. L’aspirante sindaco si propone come portavoce della sinistra, lontana dai principi liberali del centro-sinistra. Per lui, “la prima cosa da fare è incontrare tutti gli abitanti, gli studenti e i commercianti per risolvere una questione: come far convivere questi tre attori a Urbino”.
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