Urbino come Londra o New York. Nuovo progetto su grandi feste di laurea e accoglienza matricole

Gli studenti del DISCUI dell'Università di Urbino Francesco Gigante, Annalisa Mignogna, Maria Grazia Granatiero e Sara Riccio
di MARIA PIA PETRAROLI

URBINO – “Perché non facciamo grandi feste di laurea come in Inghilterra e in America? “. È così che nasce l’idea, “Urbino Welcome Project”, di Alessandro Gualazzi dell’agenzia AG Eventi in collaborazione con l’assessorato al Turismo del Comune e lo studio Synthesis di Daniela Cini. Coinvolti anche quattro universitari, Francesco Gigante, Annalisa Mignogna, Maria Grazia Granatiero e Sara Riccio, del dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali.

L’intenzione è quella di creare un’agenzia, una start up di studenti – come la definisce Gualazzi – che si occupi di organizzare feste di laurea pubbliche “seguendo l’esempio dei college anglosassoni”, spiega l’ideatore del progetto. “Vorremmo dare agli studenti una sorta di diploma, come segno di riconoscimento e saluto dopo gli anni dell’Università trascorsi qui”. Perciò è necessario, secondo gli artefici di quest’iniziativa, scegliere una location non solo rappresentativa della città, ma soprattutto esclusiva, come una delle sale di Palazzo Ducale o la sala Serpieri del collegio Raffaello o anche l’aula magna dell’Università.

La loro idea è quella di sgombrare la piazza centrale e le strade di Urbino da celebrazioni improvvisate e cori, e dare agli universitari la possibilità di festeggiare in maniera più ‘consona’. Un altro obiettivo è quello di colmare l’assenza di un marketing turistico-culturale dedicato a tale settore, mettendo a disposizione di studenti e famiglie un’adeguata offerta per il trasporto, l’alloggio, i festeggiamenti e la permanenza a Urbino, in modo da alimentare un turismo specifico. “Ci sono cinque sessioni di laurea con circa 200 studenti ciascuna e spesso ad accompagnare lo studente alla cerimonia di proclamazione ci sono mediamente 10-15 persone. Nel caso in cui l’agenzia riuscisse a offrire servizi adeguati, invogliando gli ospiti a restare nella città ducale anche solo un giorno in più, le entrate dal punto di vista turistico aumenterebbero”.

Ma non si parla solo di feste di laurea. L’intenzione, infatti, è anche quella di accogliere le matricole all’arrivo a Urbino, in modo da far conoscere agli studenti e alle loro famiglie tutti i servizi e le opportunità che la città offre. Così lo studente, accompagnato e guidato dall’inizio alla fine del suo percorso di studi, si sentirebbe parte integrante del territorio.

“Condivido e appoggio pienamente il progetto”, dice il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e al Turismo Roberto Cioppi, mentre sugli eventuali contributi economici aggiunge: “Ora siamo in piena campagna elettorale, quindi non abbiamo neanche l’operatività del Consiglio comunale, ma se in futuro l’idea dovesse concretizzarsi saremmo disposti a collaborare anche economicamente, con fondi pubblici”.

E proprio sui fondi Alessandro Gualazzi si dice speranzoso: auspica aiuti dal Comune e da privati interessati a investire in questa idea, e convenzioni con strutture come alberghi e ristoranti. Spiega poi che non si tratterà di un servizio completamente gratuito, potrebbe esserci una percentuale da destinare direttamente all’albergatore e al ristoratore, ma questi sono comunque dettagli da definire una volta che il progetto sarà avviato.

Intanto è in corso un’indagine conoscitiva avviata dai soggetti coinvolti nell’iniziativa per capire se l’esigenza di una maggiore compenetrazione tra studenti e territorio sia una reale necessità. Sulla pagina Facebook dell’agenzia AG Eventi sono già disponibili tre tipologie di questionari rivolti agli studenti, agli abitanti e agli esercenti di Urbino; questionari costruiti in modo da ottenere nuovi spunti di riflessione. Dopo lo studio dei dati, probabilmente a fine giugno, ci sarà la presentazione ufficiale del progetto. “Per ora il 50% delle poche centinaia di risposte ricevute ha dato un responso positivo – conclude Gualazzi – gli studenti sono una risorsa fondamentale per la città, perciò vogliamo dare loro quest’opportunità. Sarei molto deluso se loro non la cogliessero”.

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