Urbino, Cangini lascia la Lega e abbraccia Londei: “Troppo sovranisti e intolleranti”

Il consigliere comunale Federico Cangini e, a destra, il segretario provinciale Lodovico Doglioni

URBINO, 29 NOV. – Il consigliere comunale Federico Cangini passa all’opposizione e aderisce al gruppo guidato da Giorgio Londei. Il limbo nel gruppo misto e il ruolo di “battitore libero” è durato solo qualche giorno. Questa mattina il capogruppo Londei ha comunicato al Presidente del Consiglio comunale Massimiliano Sirotti il nuovo ingresso.

“Lascio definitivamente la Lega con cui, da tempo, non condivido più la linea – ha spiegato Cangini – Non è pigrizia per le riunioni la mia, ma un travaglio che avevo da tempo, soprattutto legato a prese di posizione che andavano sempre più verso il sovranismo e l’intolleranza”. Le motivazioni, più che “familiari e di salute” come affermato dallo stesso avvocato praticante qualche giorno fa, sembrano essere dunque politiche. Prima di attraversare sala Serpieri per accomodarsi tra i banchi dell’opposizione, Cangini ha rimesso le deleghe ricevute dal sindaco Maurizio Gambini e la presidenza della commissione Bilancio e Programmazione.

Non si è fatta attendere la risposta della Lega, attraverso le parole del segretario provinciale Lodovico Doglioni: “Finalmente Cangini ha fatto outing (intendendo coming out ndr) e si è palesato come uomo di sinistra andando tra le braccia di Londei. La Lega aveva scoperto il suo doppio gioco ed è riuscita a sventare il suo intento criminogeno contro la giunta Gambini. La sinistra spera in questa maniera di poter contare in città, di fermare il buon governo del sindaco e di metterci in difficoltà”.

A Doglioni la svolta moderata di Cangini proprio non va giù: “Il grande rammarico è per la persona, verso la quale avevamo tutti riposto grande fiducia come giovane volenteroso. È stato nominato responsabile comunicazione per l’entroterra e capolista a Urbino su mia proposta. Ora gli auguro buona fortuna, credo che ne abbia proprio bisogno”.

Ora Uniti per Urbino conta tre rappresentanti e diventa il terzo gruppo consiliare più numeroso (il secondo di minoranza) dopo Liberi per cambiare e il Partito democratico.

(f.c.)

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