Sardine in piazza a Urbino nel 2020. Ma il 14 dicembre alcune si stringeranno a Roma

L'immagne di copertina della pagina Facebook delle Sardine di Urbino
di GIULIA CIANCAGLINI

URBINO – Si dovrà ancora aspettare per vedere le sardine urbinati stringersi in piazza della Repubblica. Nel post che comunica lo slittamento dell’evento si parla dei primi mesi del 2020. L’evento, che in origine si sarebbe dovuto tenere il 28 novembre e poi due giorni dopo, era stato spostato tra il primo e il 15 dicembre. Posticipato una terza volta, oggi ancora non è stata decisa una nuova data.

I motivi che hanno spinto gli organizzatori a spostare l’evento al prossimo anno sono diversi. Oltre agli appuntamenti natalizi che impegneranno fino a Capodanno piazza della Repubblica, il gruppo di riferimento di Bologna ha chiesto di spostare il flash mob al 2020 e supportare la manifestazione nazionale del 14 dicembre a Roma.


Mattia Santori, uno dei fondatori del movimento anti-populista che infiamma il dibattito politico opponendosi alla retorica dell’odio che molti intravedono nella politica della Lega, ha contattato l’organizzatore delle sardine di Urbino per chiedergli di sostenerlo nella sfida di sabato prossimo 14 dicembre: riempire la piazza romana di San Giovanni.

Intanto le sardine ducali si stanno preparando: una squadra di una decina di persone – formata da singoli giovani cittadini e non da gruppi studenteschi – si è messa al lavoro. Per la manifestazione nazionale del 14 organizzeranno una corriera che da Pesaro trasporti nella capitale le sardine disposte a viaggiare per scendere in piazza. L’idea del pullman, che partirà e tornerà nella giornata di sabato, ha raccolto già più di venti adesioni.

Santori ha invitato gli organizzatori non soltanto a manifestare stretti nella piazza romana, ma anche a rimanere domenica 15 dicembre per confrontarsi e pianificare insieme l’agenda dei prossimi eventi. I referenti per le province di Pesaro e Urbino, Ancona, Fermo e Macerata e Ascoli Piceno saranno presenti all’incontro e in un post su Facebook spiegano di voler proseguire la battaglia per continuare a urlare che “le Marche non si legano”.

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