Coronavirus: Gores conferma stop a lezioni in provincia di Pesaro e Urbino fino all’8 marzo. Musei aperti

URBINO, 1 MAR. – Tutte le scuole e l’Università nella provincia di Pesaro e Urbino resteranno chiuse (lezioni sospese) fino a domenica 8 marzo. Il territorio è stato inserito nel decreto legge del governo per introdurre “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

La conferma arriva dal Gores (il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie), che ha diramato le direttive che dovrebbero essere contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio. Prevedono, oltre allo stop alle lezioni, la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate (comprese quelle di carattere ludico, culturale e religioso) e la sospensione delle attività didattiche di ogni ordine e grado, incluse le Università. Sospesi anche i concorsi pubblici.

Potranno rimanere invece aperti musei e luoghi di cultura, a patto che ingressi contingentati e le dimensioni evitino sovraffollamenti. Bar e pub potranno restare aperti se muniti di posti a sedere e in grado di garantire una distanza tra i clienti di almeno un metro.

Il Gores spiega anche i provvedimenti che saranno applicati nelle altre province marchigiane, fra cui: fra cui: la sospensione fino al 15 marzo 2020 dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, l’obbligo per le aziende di trasporto pubblico locale anche a lunga percorrenza di adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi e di segnalare a chiunque sia stato in “zone rosse” di comunicarlo al proprio medico”.

“Riteniamo importante – ha detto il presidente della Regione Luca Ceriscioli –  l’affermazione del principio di applicazione delle misure di contenimento su base territoriale, che rende omogenei i criteri per tutta Italia. E’ ciò che avevamo chiesto sin dall’inizio”.

(el.fo.)

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