Ucraina, raccolta solidale di Slow Food al Conad Sasso di Urbino

Luca Galluzzi e Giulio Lonzi
DI EMILIA LEBAN

URBINO –  La città ducale comincia a mobilitarsi per aiutare la popolazione dell’Ucraina. A prendere l’iniziativa è stata l’organizzazione no-profit Slow Food Urbino con la raccolta solidale “Una mano per l’Ucraina”. “Chiediamo aiuto ai cittadini, alle aziende e ai produttori amici. Tutti possono contribuire. Questa guerra è scoppiata in pochissime ore e molti non hanno fatto in tempo a preparare i bagagli”, ha spiegato al Ducato Giulio Lonzi, presidente dell’associazione, nata con l’intento di proteggere la biodiversità, difendere i diritti dei popoli e la sovranità alimentare.

“Slow Food agisce sempre nelle emergenze – afferma Giulio Lonzi – soprattutto quando dei popoli vengono messi a repentaglio. Per noi la violenza è una cosa che bandiamo in assoluto in ogni modo. Stiamo agendo sulle orme di quanto abbiamo fatto nel 2016 per le aree colpite dal sisma di Marche Umbria e Lazio. Quella volta portammo i soccorsi attraverso gli elicotteri dei vigili del fuoco, cosa per la quale abbiamo ricevuto anche un encomio dal Ministero dell’Interno. Questa volta lo facciamo per una nazione amica”.

L’adesione di aziende e produttori locali 

Il cuore dell’iniziativa risiede nel coinvolgimento delle aziende e dei produttori locali, che forniranno beni di prima necessità in grandi quantitativi. Finora hanno aderito i negozi specializzati in prodotti alimentari biologici Girolomoni e Prometeo – Il Farro, l’azienda di prodotti enogastronomici tipici delle Marche Corte Luceoli, il pastificio Pasta Durante e il Maxi Conad Montefeltro. “Il secondo step dell’iniziativa prevede la raccolta solidale”, ha detto Lonzi. Cibo, vestiario, medicinali e beni di prima necessità possono essere portati al Maxi Conad in via Sasso. L’elenco completo dei prodotti richiesti è indicato sul profilo Facebook dell’associazione.

Al termine della raccolta, martedì 10 marzo, un tir con tutti i prodotti partirà alla volta della città ucraina di Chernivtsi, a 40 chilometri dal confine con la Romania, dove sono attesi oltre due milioni di profughi. “Per assicurare l’arrivo delle scorte ho contattato direttamente le autorità della città”, ha spiegato Lonzi. È attivo anche un conto corrente dove si possono effettuare donazioni per contribuire al pagamento della benzina per la motrice. “Dobbiamo muoverci velocemente – ha scritto l’associazione su Facebook – Per reperire quanto più possibile e aiutare un popolo libero e amico”.

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