Alla stazione di Urbino un premio a 36 anni dalla chiusura. Torna il dibattito sul futuro della ferrovia

Di Raffaele Di Gaetani

URBINO – La linea ferroviaria Fano-Urbino è stata soppressa nel 1987, ma ancora si parla del suo futuro. Dopo 36 anni, l’Aec, l’Associazione Europea delle Ferrovie, ha deciso di premiare la stazione di Urbino per il suo “valore storico, artistico, ambientale e archeologico”. Un riconoscimento che potrebbe rilanciare il dibattito sulla struttura e quella linea ferroviaria oggi avvolta dalla vegetazione. Il prossimo 3 dicembre sarà il sindaco di Urbino Maurizio Gambini a ricevere il premio “Euroferr” nella sala Maniscalchi. E sarà quella l’occasione di tornare a parlare del possibile rilancio almeno della stazione, con la presenza del generale Mario Pietrangeli, consigliere nazionale dell’Aec.

Il premio “Euroferr” viene assegnato in Italia dal 2021, si legge nel comunicato. Da allora sono stati 153 i comuni premiati per le loro stazioni storiche, tra quelle ancora in servizio e quelle ormai destinate ad altro uso, come ad esempio la ristorazione nel caso urbinate. Non sono mai mancate proposte nel corso degli anni sul rilancio della stazione di Urbino. Nessuna è andata in porto, tra ostacoli burocratici e limiti infrastrutturali ed economici.

I progetti rimasti sulla carta

Diverse sono state anche le iniziative per riaprire la circolazione ferroviaria tra Fano e Urbino. Come a luglio 2000, con la nascita dell’Associazione Ferroviaria Valle Metauro, che aveva l’obiettivo di trasformare la tratta in un servizio di trasporto a uso turistico. La stessa associazione nel 2015 aveva redatto, con il supporto della Società ingegneria Pegaso e Sistema Ingegneria, un piano di ripristino della circolazione al sindaco Gambini. A luglio 2012, anche il Consiglio regionale delle Marche aveva deciso di utilizzarla come metropolitana leggera inserendola nel Piano Regionale infrastrutture, trasporto, merci e logistica.

La riattivazione della linea Fano-Urbino avrebbe portato evidenti benefici per una migliore mobilità di residenti e turisti tanto ai paesi toccati dalla tratta, quanto a quelli limitrofi, nelle intenzioni dei promotori dei vari piani di rilancio. Nel 2022 c’era stato anche il sindaco il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli che aveva chiesto uno studio per accertare le possibilità di attivare un collegamento tra le zone interne del Metauro e del Foglia alla costa.

Un’altra idea era stata lanciata dall’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli nel 2021. L’obiettivo era costruire la “Ciclovia del Metauro” lungo il percorso della ferrovia Fano-Urbino. Un’idea avviata sulla carta, ma l’orizzonte di inizio dei lavori parrebbe ancora lontano.

Prospettive

Sulla tratta Fano-Urbino c’è anche uno studio del generale Pietrangeli, promotore del premio per la stazione urbinate. Secondo il suo lavoro, la tratta ferroviaria viene considerata per buona parte integra. Abbastanza perché torni funzionale con alcuni mirati lavori infrastrutturali, dal ripristino di alcune barriere, passando per il recupero dell’impiantisca elettrica a supporto dei convogli, fino all’ammodernamento dei sistemi di regolazione del traffico. Nel 2019 l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa si rammaricava per l’assenza di un progetto “serio e credibile” per permettere alla città di accedere a finanziamenti adeguati. Questo studio potrebbe essere proprio ciò di cui Urbino avrebbe bisogno. Sempre che non se ne voglia fare ancora una pista ciclabile.

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