Urbino: accusato di violenza sessuale. La sentenza a luglio

URBINO, 5 GIU. – Udienza rinviata a luglio e probabile sentenza al tribunale di Urbino sul caso di una ragazza che accusò di violenza sessuale un ragazzo per essere stata costretta a un rapporto non consenziente. Nell’udienza a porte chiuse hanno discusso l’avvocato difensore e l’avvocato della parte civile.

“Ho ripercorso tutte le prove a favore della mia assistita – illustra Francesca Santorelli, avvocato della parte civile – e tutte le persone che l’hanno aiutata dopo la violenza confermano ciò che è successo, e lo stesso vale per le tracce ritrovate sugli indumenti dei due coinvolti”.

I fatti sono avvenuti nel gennaio del 2015 a Urbino. I due, entrambi della zona e musulmani, si erano conosciuti sui social e, dopo due mesi di chat, si erano incontrati. La presunta vittima andò a casa di lui, dove i due consumarono più rapporti, fino al momento della violenza.

La ragazza, come trascritto dal verbale dell’udienza del febbraio 2017, era favorevole ad avere solo rapporti anali. Invece l’imputato, secondo la tesi dell’accusa, l’ha costretta a subire anche un rapporto sessuale completo contro la sua volontà. Dal verbale dell’udienza emerge anche che la ragazza ha riportato delle ecchimosi sul braccio e sul petto.

Per la sua religione, l’Islam, bisogna arrivare illibate al matrimonio, tanto che prima di sposarsi nel suo Stato, il Marocco, bisogna presentare un certificato di verginità. In caso contrario la donna e la sua famiglia sono ripudiati dalla società.

(m.l.c.)

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