A Urbino due stelle dell’atletica: “Sì alla discoteca ma testa sana in corpo sano”

di ENRICO MASCILLI MIGLIORINI

URBINO – La testa prima del corpo, la pazienza che abbatte la paura, ma si può eccellere senza rinunciare a divertirsi e, perché no, alle serate in discoteca. Milena Baldassarri e Simone Barontini, atleti italiani under 25, danno così un’idea dei pilastri sui quali stanno costruendo le loro carriere ai circa 60 studenti di Scienze motorie riuniti nell’aula magna di palazzo Battiferri in via Saffi a Urbino, in occasione dei 20 anni dalla nascita della facoltà.

Il convegno ha come tema la comunicazione nello Sport, con la sociologa Lella Mazzoli a coordinare Fabio Luna, presidente del Coni Marche, le due giovani stelle dello sport italiano e  la professoressa di sociologia Ivana Matteucci. Mazzoli entra subito nel vivo: “Innanzitutto mi dispiace per voi studenti, perché se esiste la facoltà di Scienze motorie è anche un po’ colpa mia”, scherza. “Ho sempre creduto che la salute mentale vada insieme a un corpo allenato, che sta bene, per questo è importante promuovere questi corsi di laura e premiare dei giovani ragazzi che  si sono realizzati così presto ritagliandosi un posto nel mondo dello sport”.

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Testa e corpo

Milena Baldassarri infatti ha solo 20 anni (la sala applaude quando lo dice) e dopo il diploma e le Olimpiadi si sta riposando pensando a quale facoltà frequentare. Con il suo sesto posto alla finali di ginnastica ritmica a Tokyo 2022 ha il record per il miglior piazzamento di una italiana nella disciplina. È vicecampione del mondo nella specialità nastro, conta 108 medaglie nel palmares personale e ha un motto: “Il tempo libero si inventa”. Simone Barontini, anconetano, ha 23 anni e studia economia all’Università politecnica delle marche. Negli 800 metri piani è campione europeo under 23 a Tallin 2021, finalista agli europei di Monaco 2022 e detiene in record per campionati italiani vinti di fila (tre) nella specialità indoor.

Il modello Marche: i più vincenti d’Italia

Secondo Fabio Luna è determinante nei successi dei giovani italiani il ruolo di padre delle federazioni che il Coni deve svolgere. “Bisogna essere come una famiglia, dirigenti e atleti, perché è anche grazie alle sicurezze che il Coni dà agli atleti, che riescono a racchiudere anni di allenamenti, sudore e ansia in una prova di un minuto e mezzo”. “Qui si vede l’importanza della testa e non solo del fisico – interviene Baldassarri – la concentrazione ti porta a superare limiti anche fisici”. “Nello sport non esistono miracoli – conferma Barontini – dove non arriva il corpo arriva la testa, è lei a farti capire che puoi davvero farcela”.

E si passano in rassegna i successi di quella lunga “Notte magica” che l’Italia dello sport sta vivendo dal 2020 e che nel bene e nel male è simboleggiata dal calcio: l’Europeo vinto e il mondiale mancato. Questo è il tasto dolente della comunicazione sportiva in Italia; copertura quasi totale da parte dei media sul calcio e disinteresse verso gli altri sport. Fabio Luna chiama Milena e Simone per nome e li prende quasi in giro come un padre orgoglioso. Lui può parlare sereno perché loro corrono. “L’Italia è il paese al mondo con più medaglie vinte in più sport, e ci rende fieri”, dice Luna a nome del Coni. “In più, le Marche sono la regione che dà più atleti con medaglie al Coni, quindi quando c’è un marchigiano a cantare l’inno di Mameli la fierezza è ancora più grande”. Il segreto del modello Marche è non lasciare nessuno indietro. Qui tutte le 45 federazioni che compongono il Coni sono rappresentate, ci sono 165 società sportive ogni 100mila abitanti su una media nazionale di 104 e ci sono 11 mila iscritti ad associazione sportive ogni 100 mila a fronte di una media nazionale di 7 mila.

I relatori collegati da remoto con Simone Barontini

Mazzoli provoca: “Non so niente di sport popolari come calcio e basket, ma sono rimasta sorpresa dei risultati dell’Italia negli altri sport e mi sono molto appassionata. Come si muove il Coni con questi ragazzi che non vanno in TV, come li si aiuta a farsi riconoscere? Non è che il Coni finanzia solo gli sport più famosi?” La risposta di Luna è amara: “I risultati sono arrivati, nella maggior parte delle finali negli appuntamenti sportivi del 2020-22 c’era una italiana o un italiano, eppure proprio in questo periodo come Coni abbiamo rotto con le grandi federazioni italiane, in primis la Federazione italiana giuoco calcio, proprio perché per noi tutti gli sport hanno lo stesso valore”.

Racconta di come il Coni ha deciso di scommettere sui Giochi del Mediterraneo 2022 comprando due canali per trasmettere tutte le gare: un successo. Luna ricorda poi di quando a inizio 2000, quando era dirigente provinciale di Ancona, dalla regione lo chiamarono per chiedergli di diffondere tra i giornali di Ancona la notizia che un marchigiano aveva vinto un oro in un torneo europeo. “Mi dissero che provavano a trovare spazio, il giorno dopo sulla pagina sport di questo giornale c’era la foto di un letto, e il titolo: ‘Qui dormirà Trapattoni durante il ritiro della nazionale”. Abbiamo fatto passi avanti, ma questa è ancora la realtà”.

“No dai, in discoteca ci vado”

A margine del convegno la campionessa, che ha ricevuto in omaggio la felpa dell’UniUrb, racconta al Ducato: “Ci vuole tanta passione, lo sport è utile alla società proprio perché riesce a tirare fuori da una persona talenti che non credeva di avere: fa molto bene alla fiducia in se stessi”. Per raggiungere certi obiettivi ci vuole sacrificio, però, viene da pensare. “Ma no dai, in discoteca ci vado, non rinuncio a niente di quello che mi piace, ma non esagero e tengo sempre la testa sulla prossima gara”.

About the Author

Enrico Mascilli Migliorini
Irpino innamorato del mare parlo solo e volentieri di musica. Nasco nel 1994 e mi laureo in Storia con una tesi sulla censura e il primo catalogo dei libri proibiti nella triennale a Firenze. Nella tesi di laurea magistrale a Bologna studio il popolo rom, detto zingaro, diventato parte integrante della mia vita soprattutto grazie al progetto CNR-UE Municipality 4 Roma.

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