Fermignano, uno sportello sanitario gratuito e aiuto per le spese. “Porte aperte a tutti”

Il dottor Piero Benedetti nell'ambulatorio dell'associazione il Vascello di Fermignano
di BEATRICE GRECO

FERMIGNANO – “Siamo nati con l’idea di fare politica. Ora la facciamo per davvero, ma in un altro modo”. Si scambiano uno sguardo d’intesa Piero Benedetti e Maria Luisa Fabbri, l’uno presidente e l’altra pilastro portante dell’associazione Il Vascello di Fermignano. Composta da una trentina di volontari, tutti over 60 e in pensione, offre uno sportello d’ascolto sanitario gratuito aperto a tutti, oltre che sostegni economici per chi fatica a coprire tutte le spese del quotidiano.

Il Vascello nasce nel 2006 da un gruppo di amici. “L’idea era di studiare i problemi del territorio per poi partecipare alle elezioni successive” racconta Benedetti. “Lo studio lo abbiamo fatto – continua Fabbri – ma poi nel 2009 abbiamo deciso di trasformarci in associazione di volontariato”. Fabbri è un’ex insegnante di francese, mentre Benedetti è l’ex direttore del reparto di medicina e lungodegenza dell’ospedale di Cagli, ora in pensione.

La carenza di medici così nasce sportello d’ascolto sanitario

L’idea di aprire un ambulatorio per andare maggiormente incontro alle esigenze delle persone arriva proprio dagli anni in cui Benedetti era in servizio. “Negli ultimi anni di lavoro la carenza di medici è diventata davvero un problema. Eravamo solo in quattro in reparto e per coprire il pronto intervento dovevamo fare turni da 24 ore più volte a settimana. C’era poi anche la parte ambulatoriale, ma, essendo pochi, le liste d’attesa erano molto lunghe”. Così spesso Benedetti racconta che si ritrovava a fare visite anche in orari non prestabiliti per rispondere alle esigenze dei pazienti, passando in ospedale anche più di dieci ore al giorno.

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“In lungodegenza poi spesso c’erano ricoveri di tipo sociale – dice l’ex primario – cioè per tenere sotto controllo persone molto anziane, con malattie croniche, che a casa non sarebbero state seguite adeguatamente”. La sua idea per rilanciare la sanità marchigiana, infatti, si basa sulla creazione di ospedali periferici, in cui seguire le persone affette da malattie croniche per evitare di far perdere loro l’autonomia, e strutture più grandi, centralizzate, in cui gestire le emergenze. “L’equipe medica però deve essere la stessa, in modo che la collaborazione sia massima. A questo si aggiunge anche un rapporto molto stretto tra il medico di base e i medici ospedalieri, in modo da gestire in maniera ottimale tutti i pazienti evitando ricoveri non necessari”.

Visite e consulenza sanitaria gratuite

Aperto tre mattine a settimana, in uno spazio fornito dal Comune di Fermignano, lo sportello d’ascolto e di consulenza sanitaria nasce per aiutare chi ha bisogno. Oltre a Benedetti, anche altri due dottori: Fabio Marchetti, che esegue ecografie ed elettrocardiogramma, e l’otorinolaringoiatra Bruno Carino. “Fino all’anno scorso avevamo anche una ginecologa, che però al momento non ha ripreso – spiega Fabbri – . Molte donne, anche straniere, venivano da lei per avere dei consigli”.

L’ambulatorio richiama persone non solo da Fermignano, ma anche dai paesi circostanti come Acqualagna e Urbania. “Molti preferiscono venire qui – spiega Fabbri – perché già conoscono il dottor Benedetti. Gode di una grande fiducia ed è una persona molto stimata dai pazienti”. “Cerco solo di essere d’aiuto – minimizza Benedetti – . Spiego i referti, do consigli su cosa fare. Poi ovviamente se c’è qualcuno che sta male, non mi tiro indietro dal visitarlo”. Per l’ex primario il problema è che la medicina va avanti: “Cerco di aggiornami come posso, ma non essendo più sul campo, ho sempre paura di rimanere indietro. Starò qui finché avrò la sensazione di essere ancora utile”.

Gli altri servizi de Il Vascello: carte prepagate per la spesa e aiuti per le bollette

Gli introiti dell’associazione arrivano in parte dal Comune, che rimborsa parzialmente ciò che viene offerto ai richiedenti, dalla tessera del socio, pari a 20 euro a testa una volta all’anno, e poi dall’ambulatorio. “Molte persone lasciano diverse offerte, che poi noi riconvertiamo in carte prepagate per fare la spesa o in contributi economici da donare a chi ne fa richiesta” dice Benedetti. Tra le attività dell’associazione, infatti, ci sono anche quelle in supporto a chi fatica a sostenere le spese di tutti i giorni.

Piero Benedetti, presidente dell’associazione Il Vascello, e Maria Luisa Fabbri

“Dal 2015 collaboriamo con i servizi sociali del Comune di Fermignano, segnalandoci a vicenda le situazioni di bisogno. Ma sono tanti anche i contributi che diamo ai non residenti” spiega presidente de Il Vascello, sottolineando che nel 2021 circa mille euro sono stati donati a famiglie provenienti dai comuni circostanti, come Urbino e Urbania. Per accedere ai servizi, non occorre documentazione: “Nella zona conosciamo bene quali sono le persone bisognose. Per questo non chiediamo nulla. Siamo un’associazione, non un’istituzione – afferma Benedetti – e poi la somma che diamo non è molto alta e non riesce di certo a risolvere i problemi di queste persone”.

Le altre attività: dal deposito per il riciclo all’aiuto allo studio

Una delle prime iniziative lanciate dall’associazione è stato il deposito di riciclaggio costruttivo, un centro di raccolta di oggetti ancora funzionanti ma inutilizzati. “C’è di tutto: dai materassi ai mobili, dai piatti ai passeggini. Le persone portano attrezzi e cose usate e chi ha bisogno può venirle a prenderle” spiega Fabbri. “E la cosa bella è che, dopo 13 anni, ha ancora un gran bel giro” ammette soddisfatto Benedetti. A portare avanti il deposito, aperto solo il sabato, un gruppo di ragazzi capeggiati da Luciano, 83 anni. Chi vuole donare qualcosa, lo chiama e lui parte con la sua ape per recuperare la donazione. “Ma ci siamo raccomandati con lui di non sollevare pesi” dicono in coro Benedetti e Fabbri. Raccontano della loro associazione e dei loro soci con emozione, come se stessero parlando della loro famiglia. Due volte a settimana poi, alcuni volontari aiutano bambini e ragazzi con i compiti. “Tra di noi ci sono 12 insegnanti – dice Fabbri – . Con il Covid abbiamo dovuto interrompere l’attività, ma adesso non vediamo l’ora di ripartire”.

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