Riceci, la marcia indietro dei sindaci sulla discarica. E c’è chi cade dalle nuvole

Maurizio Gambini, Giuseppe Paolini e Matteo Ricci. Foto di sfondo di Steed Gamero
Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Tutti, sindaci e presidente della Provincia, dovevano sapere che Marche Multiservizi (Mms) avrebbe acquistato una società che stava per proporre la costruzione di una maxi discarica a Riceci. Il Comune di Urbino, a detta dell’avvocato Baccio Paolo Fiaccarini (membro del Cda designato dall’amministrazione urbinate), “era a conoscenza, se poi successivamente ci sia stato un cambiamento di opinione, io me la prendo con tutti i sindaci che hanno rappresentanti in Marche Multiservizi”. Una marcia indietro collettiva, dunque. Fiaccarini dice di essere stato “in contatto col sindaco Maurizio Gambini, con il quale ci siamo sempre confrontati sulle questioni inerenti Mms nella reciproca autonomia gestionale”. E il sindaco di Urbino conferma: “Tutti (i sindaci) avevamo consapevolezza di quello che si presentava”. Ma adesso Gambini dice: “Sì a una discarica, ma non a Riceci“.

C’è chi cade dalle nuvole

La stessa consapevolezza avrebbe dovuto avere il presidente della provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini che, però, a un certo punto sembra cadere dalle nuvole. In commissione d’inchiesta rifiuti, a Roma, lo scorso 15 febbraio, alla domanda se la Provincia sapesse dell’acquisizione di Aurora, ha risposto: “Io non sapevo nulla”. Di fronte allo stupore dei parlamentari della Commissione, che non capivano come fosse possibile che “dal no della Provincia si sia arrivati a spendere 3,2 milioni” (“acconto” del maxi affare di Mms), Paolini ha ribadito che la sua linea è sempre stata quella del “no alla discarica”. Tanto da ottenere poi le dimissioni del proprio consigliere in Mms Maurizio Mazzoli.

L’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, sentito dalla stessa Commissione lo scorso 31 gennaio ha detto: “Questa discarica serve a Marche Multiservizi solo per fare utili importando rifiuti dal resto d’Italia”. Da mesi va avanti un rimbalzo di responsabilità tra Regione e Provincia su chi sia stato a concedere la proroga ad Aurora invece decretare uno stop definitivo al progetto. Stop che potrebbe però costare a Marche multiservizi 3,2 milioni. Un affare in fumo di certo per Hera spa, colosso dei rifiuti, che di Marche multiservizi è il maggior azionista con il 46,7% e conta quattro consiglieri in Cda.

A Pesaro non sanno

E il sindaco di Pesaro, che detiene il 25% di Marche Multiservizi, era a conoscenza del piano? Matteo Ricci non ha chiarito questo punto al Ducato nonostante abbia nella multiutility pesarese una consigliera in Cda, Sara Mengucci, e Andrea Pierotti (presidente). Ricci come gli altri hanno sconfessato la decisione del Cda dopo che sono esplose la polemica e le proteste dei cittadini.

Tutti ora non la vogliono

Si avvicinano le elezioni amministrative (8 e 9 giugno), il grido è uno soltanto: “No alla discarica di Riceci”. Ma un progetto da cinque milioni di metri cubi è al vaglio dei tecnici e, se sarà approvato, sarà difficile convincere due spa, Mms e Hera a non andare avanti.

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