Omicidio Fossombrone: dal pc Marchionni ricerche su strategie difensive. Ipotesi premeditazione

Andrea Marchionni al Tribunale di Urbino - Foto: Corriere Adriatico

URBINO, 20 MAR. – Nel computer e nel cellulare di Andrea Marchionni, reo confesso dell’omicidio della cognata, Marina Luzi, a Fossombrone, i periti informatici hanno rinvenuto ricerche online su armi e casi di omicidi e “persone che hanno confessato il crimine giustificandosi per quei fatti” scrive il Corriere Adriatico. Sono alcuni elementi emersi ieri, nell’incidente probatorio, presso il tribunale di Urbino.

L’indagato è Andrea Marchionni, falegname di 47 anni, indagato per l’uccisione con un colpo d’arma da fuoco alla testa, il 25 luglio 2023, della cognata Marina Luzi, 39 anni, madre di una bambina di 9. 

Secondo il Corriere Adriatico, il legale della madre e della sorella della vittima, l’avvocato Francesco Coli, ha presentato ieri, avvalendosi di un perito di parte, i risultati di alcune ricerche svolte al computer e al cellulare da Marchionni che potrebbero suggerire che l’omicidio era premeditato. In una lettera l’uomo aveva motivato il fatto adducendo tesi complottistiche e sostenendo che “Marina avrebbe voluto contagiarlo” con il Covid o con il vaccino ritenuti dall’uomo “a tutti gli effetti armi biologiche” dannose per la salute, si legge nell’articolo di Luigi Benelli.

A seguito della perizia psichiatrica chiesta dalla pm Simonetta Catani, al momento del fatto Marchionni fu ritenuto incapace di intendere e di volere, ma comunque in grado di affrontare il processo. Per la pericolosità sociale confermata dal perito Luigi Berlini, psicopatologo forense, l’indagato si trova adesso in una Rems, residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza per casi psichiatrici. 

m.s.c.

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