Matteo Ricci: “A Urbino serve testa da capoluogo. Riceci? Chiudere la pratica”

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci con il segretario del Pd Urbino Giorgio Ubaldi, il capogruppo del Pd Urbino Lorenzo Santi e il candidato sindaco di centrosinistra Federico Scaramucci
Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Ha in bella vista un adesivo: “No alla discarica”. E sotto il nome del candidato sindaco del centrosinistra Federico Scaramucci. È il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che, nella giornata di oggi, è venuto a presentare il suo libro Pane e politica al cortile interno del collegio Raffaello di Urbino. Evento che si trasforma in un incontro di campagna elettorale. Tempi, linguaggi e modalità di un comizio tutto targato Partito democratico a favore del candidato che ha raccolto il consenso di partiti e liste di centrosinistra: “Federico (Scaramucci) si è battuto sin da subito contro la discarica e mi ha dato questo adesivo, lo vesto volentieri” risponde al Ducato.

Si doveva inizialmente fare all’aperto, poi le basse temperature hanno costretto a rifugiarsi dentro. Sono le 18:15 quando Ricci fa il suo ingresso. Spiegato il suo lungo viaggio “da Matera a Faenza” per raccontare la sua “buona politica” (Ricci dice di essere “nato a pane e politica”). Solo sul finale il sindaco di Pesaro concede qualche parola sulla città di Urbino.
No alla discarica di Riceci, passi falsi fatti dall’amministrazione dell’attuale sindaco di Urbino Maurizio Gambini in tema sanità, università e cultura. A Urbino il clima elettorale si sente e i dem (e tutto il campo largo del centrosinistra) vogliono vincere.

La presentazione del libro del sindaco di Pesaro Matteo Ricci “Pane e politica”

Continua a essere la discarica di nessuno

La maxi discarica di Petriano è il tema centrale di questa campagna elettorale: “I comuni che prima hanno dato l’ok ora sono contrari (quelli di Petriano e Urbino), non ci sono le distanze e la Provincia deve chiudere assolutamente la pratica. Mentre la Regione deve aiutare a programmare il ciclo dei rifiuti per i prossimi anni. In questo modo si sta recando tante tensioni e un danno di immagine a Marche multiservizi (Mms)”.

Poi al Ducato chiarisce: “Ho chiesto a Paolini di chiudere questa vicenda. Prima si chiude e meglio è. Ci dobbiamo concentrare su un piano B”. Ma alla domanda del Ducato sui due componenti in Cda di Mms designati dal comune di Pesaro (Andrea Pierotti e Sara Mengucci) che quella discarica l’hanno votata, Ricci ribatte addossando la responsabilità all’ad: “No, non sapevo nulla delle questioni discusse in Cda. L’amministratore delegato Mauro Tiviroli è andato in Consiglio d’amministrazione dicendo che erano tutti d’accordo, riferendosi ai comuni coinvolti e il Cda si è fidato di lui. Poi quando sono venuti fuori i primi problemi io ho chiamato per chiedere cosa stesse succedendo e mi hanno risposto che era tutto ok”.

Urbino serve “la testa da capoluogo”

Capitolo discarica chiuso (non del tutto), si passa a Urbino capoluogo. “Per me Urbino è sempre stata capoluogo di provincia – esordisce Ricci – ma per esserlo occorre avere la testa da capoluogo. Se hai la testa sperduta tra le montagne (il riferimento è a Gambini ndr) che capoluogo vuoi fare?”. E l’appoggio al candidato sindaco Scaramucci che, secondo Ricci, “ha la capacità di ridare una visione a una città che può essere un punto di riferimento culturale e urbanistico nel mondo”.

“Il centrosinistra vincerà”

L’assist viene raccolto subito da Scaramucci che spiazza tutti e apre con: “Vi dico perché il centrosinistra vincerà le prossime elezioni a Urbino. Non voglio essere arrogante, ma le persone che ho ascoltato si aspettano tanto da noi”. Obiettivo del campo largo è quello di “dare fiducia alle persone in un progetto nuovo – continua il candidato sindaco del Pd -. Dobbiamo essere vicini alle esigenze e i servizi dei cittadini”.

Torna la questione discarica che “non è solo un no a Riceci, ma occorre ragionare su come creare un’economia circolare e un compostaggio dei rifiuti”, dice Scaramucci. E l’università: “Urbino deve dialogare ogni giorno con l’Ateneo”. Poi, puntando il dito contro Gambini, il candidato del centrosinistra aggiunge: “Un sindaco dev’essere capace di prendere decisioni e non dire ‘compro quello spazio e faccio un concorso di idee’ (il riferimento è all’ex Osca di Canavaccio e alla fornace Volponi)”.

Lo deve interrompere il segretario del Pd di Urbino Giorgio Ubaldi che, scherzosamente, dice: “Ti vedo gasato Federico. Abbiamo trovato un ottimo candidato che sa ascoltare la gente”. La gente applaude.

Europee sì/no, guerre e il sovranismo che inganna

L’ultima domanda è sempre per il sindaco di Pesaro: “Matteo, ti candiderai per le elezioni europee?”, chiede Ubaldi. E Ricci risponde: “Sono mesi che ho dato piena disponibilità alla segretaria Elly Schlein, ma è complicato”. Poi le questioni guerre. In Ucraina, Ricci ammette che “se non li avessimo aiutati con le armi ci sarebbe stata un’invasione russa” (anche se dice che il suo rapporto con le armi “é conflittuale”) poi punta il dito contro il governo italiano “incapace di aprire un tavolo per un negoziato di pace”.


La presentazione del libro del sindaco di Pesaro Matteo Ricci “Pane e politica”.

Sul fronte Medio Oriente, invece, condanna fortemente “il terribile attacco di Hamas del 7 ottobre. Hamas è una forza antisemita e abbiamo solidarizzato col popolo israeliano”. Ma, “passate le settimane – continua Ricci – Netanyahu sembra aver scambiato il diritto di Israele con la vendetta- Quanti altri bambini e innocenti civili devono morire in Palestina?”.

Colpa di chi? Del sovranismo “che inganna i popoli e li illude, togliendo a loro la possibilità di essere protagonisti di un mondo che cambia. Alle prossime elezioni europee dobbiamo andare con le idee chiare e delle vere proposte”, conclude Ricci, senza risparmiare una frecciatina alla segretaria del suo partito: “Se dovessi darle un consiglio sarebbe quello di fare un corso di formazione digitale. Dobbiamo usare il nostro linguaggio, quello inclusivo, non di odio come le destre, Dobbiamo ritornare ad usare un linguaggio popolare, altrimenti continueranno a vincere i populisti e le destre” ha aggiunto. E, puntando il dito verso la sala, Ricci ha chiesto ai presenti: “Non ditemi che i social sono una cosa solo per giovani perché tutti siete su Facebook. Purtroppo, però, noi siamo timidi su questo aspetto e gli altri più forti”.

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